mercoledì 28 marzo 2012

La Cosmesi Naturale: cura del viso

La cura della pelle del viso

Dedichiamo qualche ricetta alla cura ed alla pulizia del viso. Intanto, possiamo iniziare con una ricetta (e le sue varianti) per preparare in casa un ottimo struccante.


STRUCCANTE Naturale
Ingredienti:
3 parti di acqua di rose
2 parti di olio di mandorle vegetale
1 parte di oli di ricino vegetale.
Poi, vi occorrono una boccetta trasparente, una matita (tipo quelle per occhi, magari una vecchia che non usate più) ed un righello.
Preparazione:
Con il righello e la matita applicate sulla boccetta una scala graduata. Le misure sceglietele voi, anche in base alla grandezza del flacone,  l'importante è che ci siano 6 tacche (la somma delle parti necessarie per realizzare lo struccante). Iniziate a versaere l'acqua di rose fino a raggiungere la terza tacca. Poi proseguite aggiungendo l'olio di mandorle dolci raggiungendo la quinta tacca. Infine aggiungete l'olio di ricino e raggiungete l'ultima tacca. Agitate bene il flacone. Il vostro struccante è pronto.
Applicate un po di struccante su un batuffolo di cotone e massaggiate tutto il viso.
Alcune avvertenze e precisazioni. Questo struccante, contenendo olio, è molto grasso. Di conseguenza dopo la fase di struccaggio è necessario lavare il viso con acqua tiepida e sapone vegetale naturale. Sopratutto se avete la pelle tendenzialmente grassa (l'olio accumulato potrebbe far sorgere gli antiestici punti neri).  E' uno struccante bifasico (contiene cioè una parte acquosa ed una oleosa) per cui è fortemente idratante. La parte acquosa può essere scelta in modo personale. Possiamo anche mettere solo acqua distillata. Mentre per la parte grassa si possono usare uno solo degli oli presenti nella ricetta oppure se ne possono aggiungere altri in base alle proprie esigenze. Per esempio:
  • L'olio di oliva è un ottimo antirughe e proprio grazie alle sue particelle grasse riesce a rimuovere alla perfezione il trucco (anche quello waterproof!!).
  • L'olio di ricino rinforza, allunga e lucida  le ciglia.Quindi struccandosi con questo tipo di olio svolgiamo anche una azione curativa.
  • L'olio di mandorle dolci ha proprietà addolcenti, emollienti, lenitive e nutritive che agiscono sopratutto sul contorno occhi e contorno labbra.
  • L'olio di Jojoba svolge una azione antirughe sul contorno occhi ed è elasticizzante.
Se scegliete di mettere oli diversi ricordate sempre che la proporzione esatta per fare lo struccante bifasico è sempre 3 parti di acqua e 3 parti di olio ed è consigliato che 2 parti di olio siano di mandorle dolci (o comunque un olio "leggero", tipo olio di riso, etc.). Quindi se aggiungiamo altri due oli saranno 1/2 parte di un olio a scelta e 1/2 parte dell'altro.

Olio Viso antietà
Ingredienti:
20 gocce olio essenziale di Lavanda
30 ml olio di Rosa Mosqueta
1 flacone
Preparazione:
Dopo aver misurato i 30 ml dell'olio di rosa moscheta con una boccetta graduata, versatelo nella boccetta. Aggiungete le gocce di olio essenziale di lavanda ed agitate.
Questo olio è molto utile oltre che come antietà anche per eliminare (con l'uso costante) le macchie scure dalla pelle. Perchè l'olio di rosa Mosqueta è ricco di acidi grassi polinsaturi, ideale nella cura di cicatrici di ogni tipo, macchie cutanee causate dall'età avanzata, rughe e smagliature. Ridona lucentezza, morbidezza, elasticità a pelli secche, avvizzite, screpolate e rovinate. Anche l'olio essenziale di lavanda ha proprietà cicatrizzanti ed è rilassante.
Provatelo e fatemi sapere come vi siete trovate!!

Alla prossima.
Porzia

Foto e testi appartengono ai legittimi proprietari.






lunedì 26 marzo 2012

Rimedi Naturali per guarire

Contro la TOSSE e il RAFFREDDORE


Medicinali? No, grazie!!

In questi ultimi mesi, tanti colpiti da tosse e raffreddore, mi hanno chiesto dei "rimedi naturali" ed ho pensato di mettere a disposizione quello che ho imparato.
Intanto non è male consultare il proprio medico per un parere professionale. Io lo consulto per comunicargli i sintomi. Poi se lui mi conferma "influenza", "raffreddore" ed altri malanni stagionali, allora provo con qualche cura naturale. Sono sempre stata avversa alla somministrazione delle medicine tradizionali (per di più che ho una sorella erborista!) e tranne casi rarissimi di dolori acuti e febbre molto alta (oltre 39°) in cui ho ritenuto opportuno ripiegare sulla medicina tradizionale, in tutti gli altri casi provo con rimedi naturali.

Intanto vediamo cosa è la TOSSE. La tosse è generalmente causata da una infiammazione della laringe e della faringe. Più in particolare riguarda una ostruzione delle vie respiratorie dovuto anche ad abitudini alimentari non corrette. E' più frequente d'inverno perchè è la stagione in cui mangiamo più alimenti che "generano" catarro (ad esempio, pane, carne e zuccheri). La tosse, più semplicemente, è un au­tomatico meccanismo di difesa del corpo che si mette in funzione quando qualche cosa non va all’interno dell’albero respiratorio. Non è, quindi, una malattia e il più delle volte non è provocata da cause gravi. Perciò non andrebbe trattata appena insorge.

Iniziamo a vedere cosa mangiare perchè una corretta alimentazione è alla base di ogni cura. Bere tanto succo di arancia e acqua. Per i primi giorni in cui si manifesta il sintomo, consumare molta frutta fresca (circa 2-3 giorni). Prediligere, in seguito, i cereali e vegetali non cotti completamente. Sarebbero da evitare caffè, carne, zucchero, bibite gassate.

Ora passiamo in rassegna tutte le possibili cure e rimedi naturali contro questo fastidiosissimo sintomo!

Le barbabietole rosse sono un fantastico rimedio contro la tosse.
Mia madre, quando ero piccola, ne acquistava un paio, le svuotava al centro e le riempiva di zucchero. In breve tempo si formava uno sciroppo viola molto gustoso. Ne prendevo anche due cucchiai per volta. Quando finisce il succo, bisogna aggiungere altro zucchero per produrne altro. Consumare fino alla scomprasa dei sintomi.

Il miele (meglio se sciolto in una tazza di latte caldo) è il rimedio naturale per eccellenza. Ha forti proprietà emollienti e addolcenti con una azione antibatterica molto elevata.

Un cucchiaio di miele prima di andare a dormire mette a tacere i sintomi della tosse meglio di quanto possano fare i farmaci. La scienza ha anche dimostrato che il miele, soprattutto nei bambini che hanno mal di gola, tosse e naso che cola, funziona meglio dei cosiddetti se­dativi per la tosse.
E non solo: il miele ha anche un effetto più persistente, nel senso che dura di più. Se as­sunto per alcune notti di seguito, quando tosse e raffreddore du­rano a lungo, la sua efficacia cre­sce anziché diminuire, come succede invece per il farmaco. Inoltre, il miele migliora la qualità del sonno. Ma c’è una precau­zione da non sottovalutare: non va dato ai bambini che non hanno raggiunto l’anno di età perché può contenere tossine che un or­ganismo così piccolo potrebbe non tollerare.
L'uva è uno dei rimedi naturali più efficaci per curare la tosse.
L'uva è un ottimo mucolitico, e può dare risultati efficienti anche in un paio di giorni. Prendere una tazza di succo di uva con un cucchiaio di miele

La cipolla cruda (per chi riesce a mangiarla!) è un altro rimedio naturale contro la tosse.
Tagliate a pezzetti la cipolla e poi estrarre il succo. Unite un cucchiaio di succo di cipolla ad un cucchiaio di miele e lasciate riposare per 4-5 ore. Si prende due volte al giorno.

I chiodi di garofano, sono un rimedio sottovalutato ma veramente molto utile non solo contro la tosse e il raffreddore.
Si può preparare un tè oppure inalare i vapori provocati dall'acqua bollente (suffimigi).
Vorrei spendere qualche parola in più sui chiodi di garofano perchè sono una miniera di sostanze e proprietà generalmente non conosciute.
I chiodi di garofano contengono: eugenolo (analgesico e antisettico), quercetina (stimola il sistema immunitario), canferolo (anti-invecchiamento cellulare), salicilati (Aspirina naturale vegetale), polifenoli (proteggono l'organismo dai radicali liberi), flavonoidi (antiossidanti), fitosteroli (colesterolo buono), calcio, ferro, vitamina E, B3 e B6.
Hanno quindi azione analgesica, contro tosse e raffreddore, contro dolori ossei e muscolari, disinfettante intestinale sistemico, antinfiammatoria, anti candida, antipiretica, antiossidante (contro i radicali liberi dell'ossigeno).

Tè ai chiodi di garofano

Ingredienti per 4 persone:
6 tazze di acqua
2 tazze di latte
½ tazza di miele
6 chiodi di garofano
4 cucchiai di tè verde
Mescolate acqua e latte e portate a ebollizione.
Aggiungete il miele e fate bollire per qualche minuto perché si sciolga bene.
Unite i chiodi di garofano e fate bollire ancora 5 minuti, quindi spegnete il fuoco.
Lasciate in infusione per 10 minuti, poi aggiungete le foglie di tè.
Rimettete il pentolino sul fuoco e portate ancora a ebollizione, fate bollire 5 minuti, quindi togliete e filtrate.

Suffumigi ai chiodi di garofano:
Un rimedio antico e naturale per combattere i sintomi del raffreddore e il catarro.
Alleviare i sintomi del raffreddore, liberare le vie aeree superiori, fluidificare le secrezioni mucose con i metodi naturali.
Mettere a bollire in una pentola d’acqua:
1 cucchiaio di bicarbonato
1 stecca di cannella sbriciolata
7/ 8 chiodi di garofano
scorza di limone tagliata a dadini.
Utilizzo: Inalare per 15 minuti i vapori avendo cura di coprire la testa con un asciugamano.
L'anice ha la proprietà di "rompere" la tosse. Anche in questo caso, come per i chiodi di garofano possiamo preparare un tè.

Tra gli infusi che possiamo preparare contro la tosse c'è una  ricettina (tutte le erbe menzionate nelle ricette si possono acquistare in Erboristeria):

Infuso all'Angelica (contro la tosse secca)

2 gr di radici di angelica
100 ml di acqua
Preparare un infuso e lasciare in posa per circa 10 minuti. Filtrare e consumare 2-3 bicchierini da liquore al giorno.


Anche la  cannella che è ricavata dalla scorza del Cinnamonum zeylanicum ed è venduta in forma di piccoli tubi è molto utile contro la tosse. Quella in polvere non va bene perchè può essere sofisticata con la Cassia.

Decott
o di cannella e chiodi di garofano
5 gr Cannella                    
2 chiodi di garofano
buccie di limoni non trattati
miele        
200 ml d'acqua
Far bollire per 2-3 minuti una scorza di cannella, 2 chiodi di garofano, 2-3 bucce di limone eliminando la parte bianca, lasciare riposare per 30 minuti, addolcire con miele e mezzo limone spremuto. Bere molto caldo, magari corretto con cognac.

Buona guarigione a tutti!
Porzia.

Foto e testi appartengono ai legittimi proprietari

domenica 25 marzo 2012

I Taralli

Oggi facciamo ... i TARALLI!

Un'altra cosa che possiamo preparare noi e cnservare sono i taralli. Non è difficile ed è alla portata di tutti. La ricetta che segue è quella dei tipici taralli Pugliesi al vino.

Ingredienti:
500 gr di farina 00
150 ml di vino bianco (possibilmente secco)
120 ml olio extra vergine di oliva
1 cucchiaio e mezzo di sale (15 gr)
1 cucchiaio di semi di finochietto o di anice (facoltativo)



Preparazione:
Versate in una terrina la farina. Aggiungete gradualmente vino, olio sale ed i semini. Impastate fino ad ottenere una massa liscia ed omogenea.
Lasciatela riposare coperta da un canovaccio. Nel frattempo preparate una pentola abbastanza capiente con dell'acqua e portatela ad ebollizione. Accendete il forno a 200° modalità ventilata.
Riprendete la massa: tagliate dei pezzetti per volta e ricavate dei bastoncini del diametro di un mignolo e della lunghezza (più o meno) di 10 cm  che poi chiuderete su se stessi schiacciando le estremità con il pollice per farle aderire.
Immergete una decina di taralli per volta nell'acqua bollente e tirateli su con una schiumarola appena vedete che vengono a galla.
Sistemateli su un canovaccio e fateli asciugare per qualche minuto. Sistemate i taralli sulla placca da forno rivestita con carta da forno ed infornate per circa 15 minuti. Capirete che sono pronti quando il colore sarà diventato ambrato.
Per chi non avesse il forno con modalità ventilata, basta prolungare il tempo di cottura con l'unica accortezza di verificare il colore. Appena li vedete ambrati sono pronti.

Come abbiamo detto negli ingredienti, i semini si possono omettere. Questo non preclude la riuscita dei taralli. Ma si possono aggiungere anche altre spezie. Ci sono infite varianti dei taralli pugliesi: si possono aggiungere pezzi di olive, cipolla, aglio, rosmarino... addirittura, dopo la bollitura si possono cospargere di zucchero (meglio se di canna) e poi infornarli...

Insomma! E' una ricetta molto versatile!

Buon lavoro!

Porzia



Foto e testi appartengono ai legittimi proprietari

venerdì 23 marzo 2012

In cucina con... Le Spezie!

Usiamo le SPEZIE...

Le spezie in cucina sono davvero un valido aiuto, non solo perchè alcune di esse contengono proprietà terapeuiche naturali, ma anche perchè conferiscono alle pietanze un sapore decisamente più intenso e sicuramente più originale.


Le spezie sono al centro di molte leggende tramandate fin dai tempi più antichi: la curcuma veniva usata per conservare i cibi, ed era considerata la spezia della fortuna, da spargere sulla fronte dei neonati in segno di buon auspicio e da strofinare lungo gli orli dei sari nuziali; la cannella era capace di procurare amici e di allontanare i nemici; lo zenzero era considerato la spezia della saggezza e del coraggio; il seme di coriandolo aiutava a fare chiarezza.

Le spezie si possono trovare in commercio sotto diverse forme:
Intere; sono le migliori perché mantengono a lungo il loro aroma, anche se alcune, in cui i semi particolarmente delicati, possono presentare tracce di muffe.
In polvere; sono le più pratiche, ma anche le più veloci a perdere l'aroma. Sono anche le più sofisticabili. Quando si acquistano è bene controllare che non contengano grumi, segno che le spezie sono vecchie.
In pasta; ugualmente pratica, mantiene a lungo il sapore, ma è piuttosto deperibile. Non deve presentare macchie e scoloriture e non deve apparire secca.
Gli estratti; pratici da dosare, ma volto volatili e spesso riprodotti sinteticamente. Questo potete valutarlo dal profumo che non deve essere eccessivamente penetrante o con sentore metallico; inoltre i prodotti sintetici sono di gran lungo meno costosi dei prodotti naturali.

La conservazione delle spezie è una parte fondamentale del loro sapore. Infatti se non trattati con cura possono irrancidire, perdere profumo o sapore. I vasetti di legno, ceramica o vetro, chiusi ermeticamente sono dei contenitori adatti, ma le spezie temono anche il caldo e l'umidità, quindi vanno evitati contenitori aperti o sacchetti di plastica, fonti di calore e talvolta anche il troppo freddo, specie nella stagione estiva, quando alcuni di questi contenitori potrebbero essere messi in frigorifero. Le spezie, se tenute con cura, si conserveranno così intere, per un anno e più, macinate, per 6 mesi.

Possiamo abbinare benissimo le spezie a tutti i piatti che prepariamo. E possiamo anche sperimentare nuovi abbinamenti. Prima però di passare alla "pratica", è bene ricordare alcuni piccoli accorgimenti. Macinate le spezie intere solo nel momento in cui vi servono e non con un mixer o altro apparecchio elettrico. Usate un mortaio, o grattuggiatele con una piccola grattugia. Si possono tostare a fiamma viva per esaltare il sapore e l'aroma, oppure si possono saltare in padella con poco olio per renderle più profumate. Ma la regola più importante di tutte è la parsimonia. Alcune spezie hanno un sapore molto forte e possono coprire il sapore degli alimenti stessi.

Ma passiamo ad elaborare alcune ricette facendo un mix di spezie.

MIX PER ARROSTI
Ingredienti (per un vasetto):
3 cucchiai di rosmarino secco;
1 cucchiaio di sale;
1 cucchiaino di pepe;
1/2 peperoncino fresco;
2 cucchiai di maggiorana secca;
2 spicchi di aglio tritati;
3 foglie secche di salvia;
3 cucchiai di origano secco;
3 foglie secche di alloro.
Preparazione:
Unite tutti gli ingredienti e sminuzzateli rendendoli in polvere. Questo mix può essere utilizzato subito, oppure conservato in barattolo ermetico per qualche settimana.
Va benissimo su tutti gli arrosti e le carni in genere.

MIX PER PESCE
Ingredienti x condire 4 porzioni:
1 cucchiaio di semi di cumino;
1 cucchiaio di semi di finocchio;
1 cucchiaio di zenzero in polvere;
1 cucchiaio di cannella in polvere;
1 cucchiaio di semi di coriandolo;
noce moscata (a piacere);
1 cucchiaio di pepe bianco in grani;
Olio extra vergine di oliva.
Preparazione:
Unite tutte le spezie in un mortaio. Pestarle fino a ridurle in polvere. Spennellate i pesci (oppure filetti di pesce) con dell'olio di oliva e cospargete con il mix di spezie.
In genere, quando ho ospiti se non sono sicura dei loro gusti, preparo la miscela a parte, come fosse un "pinzimonio". Miscelo tutto rendendolo liquido con l'olio e lo porto in tavola in una piccola ciotola in modo che chi lo desidera può versarlo sul pesce.
Di seguito una tabella che riporta le principali spezie, il loro uso in cucina e le loro virtù.


Le spezie
Spezie
Usi in cucina
Virtù
Anice
Ottimo per aromatizzare pani e dolci.
Usato per preparare infusi digestivi e antigonfiore
Carminativo, antispasmodico, stimolante generale e digestivo
Coriandolo
Le foglie fresche sono usate per insaporire minestre, stufati, fritti, verdure, insalate, pesce, pollame, yogurt, condimenti e salse al pomodoro. I semi per piatti a base di carne o di pollame, verdure, chutney (tipiche preparazioni indiane). inserita in una cipolla).
È uno dei componenti essenziali del curry.
Carminativo, stimolante generale
Cannella
Molto usata nella preparazioni di dolci, con frutta cotta ma anche con alcune carni tipo l'agnello.
Ottimo digestivo, stimolante della funzione respiratoria e circolatoria.
Stimola il sistema immunitario
Curcuma
Insaporisce piatti a base di patate, riso e uova.
Usata per piatti esotici
Tonificante del fegato, depura il sangue
Cumino
Per carne tipo l'agnello, con verdure pane e dolci.
Digestivo
Chiodi di Garofano
Su frutta cotta, carni, minestre.
Da usare con moderazione perché molto aromatico. Possono essere utilizzati anche nella preparazione del brodo inserendoli in una cipolla.
Potente afrodisiaco naturale, è efficace per combattere la fatica mentale, come pure la perdita di memoria.
Antisettico, digestivo e tonificante.
Ginepro
Per stufati, minestre e selvaggina.
Da usare con moderazione perché molto aromatico.
Si usano le bacche schiacciate che però vanno poi eliminate e non mangiate
Tonico generale, antisettico e diuretico
Noce Moscata
Insaporisce salse (tipo besciamella), patate, zucca. Composti di ricotta e spinaci e ripieni in genere.
Vin brulè e dolci
Antisettico, stimolante del sistema nervoso.
Peperoncino
Da usare soprattutto a fine cottura o crudo con carne, salse, paste e minestre
Stimolante gastrico, digestivo, antifermentativo.
È ricco di vitamina C
Zafferano
Per insaporire risotti, pasta, salse ma anche carni soprattutto bianche e pesce
Ricco di vitamina A, B1 e B2.
Combatte la dispepsia , è digestivo e sedativo
Zenzero
Su carne, cacciagione, pesce e crostacei.
Si usa per alcuni dolci secchi (tipo biscotti), salse (tipo curry)
Carminativo, stimolante, tonico generale ed antisettico

Buona preparazione a tutti!

Foto e testi appartengono ai legittimi proprietari

Cure Piante da interno

Lucidante per le piante

Ormai siamo in primavera! Il risveglio e la rinascita della Natura è tangibile in ogni prato… in ogni ramo… nei timidi insetti che iniziano a popolare l’aria più tiepida… Nei raggi di sole che scaldano sempre di più…

Le nostre piante di appartamento (non “vivendo” fuori) hanno bisogno di qualche accorgimento in più. Dentro, infatti possono impolverarsi e perdere un po’ di lucentezza…

Per lucidare e pulire le foglie delle piante si può ricorrere ad una miscela di latte e acqua.
I prodotti per lucidare le piante che troviamo in commercio sono generalmente degli spray composti da miscele di oli minerali diluite e a volte contengono anche prodotti chimici lucidanti simili alla lacca per capelli (e quindi inquinanti).

Torniamo alla nostra miscela di acqua e latte.
Vi serviranno:
  • Uno spruzzino;
  • Un panno morbido;
  • Una ciotola;
  • Latte;
  • Acqua
Miscelare ¾ di latte (intero) e ¼ di acqua di rubinetto. Imbevete un panno morbido (possibilmente di cotone e/o microfibra) e passatelo sulle foglie pulite.
Il latte contiene le stesse sostanze grasse presenti nei prodotti venduti con la particolarità che non è inquinate. In più questa miscela serve anche a tenere lontani (ed eliminare se sono presenti) gli insetti come la cocciniglia.
Questa miscela NON deve essere utilizzata sulle foglie delle piante che presentano peluria. Per queste piante basta solo uno spruzzino con l’acqua a temperatura ambiente.


Foto e testi appartengono ai legittimi proprietari.

sabato 17 marzo 2012

Riciclare la plastica

Ricicliamo la PLASTICA

Intanto, per cominciare bene, non tutto quello che ci sembra plastica è riciclabile negli appositi conteitori per la plastica.

Le materie plastiche più diffuse sul mercato dei prodotti di consumo sono: 
  • il PE (polietilene): usato per la produzione di sacchetti, cassette, nastri adesivi, bottiglie, sacchi per la spazzatura, tubi, giocattoli, etc.
  • il PP (polipropilene): utilizzato per la produzione di oggetti per l'arredamento, contenitori per alimenti, flaconi per detersivi e prodotti per
     l'igiene personale, moquettes, mobili da giardino, etc.

  • il PVC (cloruro di polivinile): impiegato per la produzione di vaschette per le uova, tubazioni e pellicole isolanti tanto che lo si trova anche tra i
     muri di casa, nelle porte, nelle finestre o nelle piastrelle e, addirittura, nelle vesti di carte di credito

  • il PET (polietilentereftalato): utilizzato soprattutto per le bottiglie di bibite e di acqua minerale, ma anche per la produzione di fibre sintetiche

  • il PS (polistirene o meglio noto come polistirolo): usato per produrre vaschette per alimenti, posate, piatti, tappi, etc.

Sono considerati "ricilabili" tutti quei contenitori che recano le sigle: PE, PET e PVC.
Non sono assolutamente ricilabili invece, tutti quei contenitori che non recano le sigle PE, PET e PVC, tutti i contenitori che presentano residui di materiali organici (es.: cibi) o di sostanze pericolose (vernici, colle, etc.), giocattoli, custodie per cd, musicassette e videocassette, piatti, bicchieri e posate in plastica, tubi di dentifricio, bottiglie di olio, rifiuti ospedalieri (es.: siringhe, sacche per il plasma, contenitori per liquidi fisiologici e per emodialisi), beni durevoli di plastica (es.: articoli di casalinghi, elettrodomestici, completi per l'arredo, etc.), articoli per l'edilizia, grucce per appendiabiti.

Tra le mille motivazioni che possiamo darci per fare la raccolta differenziata della plastica, spicca in primo piano la sua LENTISSIMA DEGRADABILITA'. I contenitori in plastica abbandonati nell'ambiente impiegano dai 100 ai 1000 ANNI per essere degradati. Basti pensare che l'elemento che noi consideriamo il più inconsistente come il sacchetto che ci viene dato al supermercato (in alcuni ancora viene distribuito quello in plastica e non quello biodegradabile) impiega 1000 anni!

Lo smaltimento della plastica può essere effettuato attraverso il recupero o il riciclo della stessa, dalla quale è possibile non solo ottenere nuovi prodotti, ma anche energia, calore ed elettricità. Il riciclaggio meccanico prevede la trasformazione da materia a materia: la plastica non più utilizzata diventa il punto di partenza per nuovi prodotti. Questa tecnica consiste essenzialmente nella rilavorazione termica o meccanica dei rifiuti plastici.Il riciclaggio chimico prevede il ritorno alla materia prima di base attraverso la trasformazione delle plastiche usate in monomeri di pari qualità di quelli vergini, da utilizzare nuovamente nella produzione. In pratica, i polimeri delle diverse plastiche vengono scomposti nei rispettivi monomeri, attraverso una "produzione al contrario".
La plastica non raccolta o non riciclata può essere destinata al recupero energetico mediante il processo di termovalorizzazione. Infatti, dopo uno specifico trattamento di selezione e triturazione è possibile ricavare combustibili alternativi (CDR) utilizzati nei processi industriali (per esempio nei cementifici) e per la produzione di energia termoelettrica.
Il recupero energetico prevede di riutilizzare l'energia contenuta nei rifiuti plastici, che le deriva dal petrolio ed è interamente sfruttabile: la plastica infatti ha un potere calorifico paragonabile a quello del carbone.

Quindi, dalla plastica non più utilizzata è possibile ricavarne degli oggetti nuovi.

Ma possiamo farlo anche noi a casa! Vediamo quante infinite possibilità ci danno gli oggetti che crediamo non servano più.

Portaoggetti-portamatite

Sicuramente avrete in casa delle bottiglie di plastica che possono essere quelle dell'acqua, del latte, dei detersivi... di qualunque prodotto! Basta ritagliarle a piacere, incollarle per tenerle insieme (oppure tenerle singolarmente), un po di fantasia e potremmo realizzare questo semplice ma utile portamatite. Io l'ho messo in un tiretto (una fila di 4 bottiglie di acqua) dove avevo tutti i colori sfusi. Oltre che originale tiene bene in ordine qualsiasi cosa!

Per non parlare dei fondi di bottiglia che, tagliati all'altezza desiderata e decorati con una passamaneria lungo il bordo (si può anche decorare il fondo stesso sia con dei colori acrilici che uno spray adeguato al supporto), possono diventare utilissimi portaoggetti sia per la scrivania che dentro i tiretti per le cose più piccole. Io ne ho utilizzato qualcuno in un tiretto della cucina per i tappi e per gli elastici. Nel tiretto della scrivania come porta graffette, gomme, etc.
Sono molto utili!


Utensili vari

Con la parte superiore delle bottiglie tagliate si posso ricavare un'infinità di piccoli utensili. Per esempio, possiamo ricavare imbuti di qualunque forma e diametro (dipende dal collo della bottiglia) utili soprattutto se iniziate a fare i detersivi in casa per travasare polveri e sostanze varie. Ma anche per invasare le marmellate, e via dicendo. Con lo stesso sistema si ottengono degli utilissimi tagliapasta!

Può essere utile come campana per proteggere le piantine appena nate dalle temperature più basse della notte. Sia che abbiate un semenzaio, sia che abbiate piantato direttamente nel vaso del balcone o nel vostro piccolo orticello. Ovviamente, durante il giorno, specie se c'è sole, la campana protettiva va tolta (per evitare che formi la condensa e che faccia marcire la pianta).
Si può realizzare sia con il fondo, come nella foto quì accanto, sia con la parte superiore. E' indifferente. L'altezza poi, la scegliete voi stessi in base alle vostre necessità e a quelle della pianta da proteggere!

Portapiante

Ancora le bottiglie (pensate! solo le bottiglie quanti ri-usi possono avere!!) possono diventare dei portapiantine. Per i più esperti si può realizzare addirittura una parete con tutte le bottiglie, fissate ad un supporto, che poi verra messo a muro. Oppure decidere liberamente dove collocare ogni singola bottiglia. L'idea in foto è molto utile sopratutto per chi non ha molto spazio sui balconi o per chi vuole dare un tocco un tocco di originalità al suo orticello!


Ma, si può anche rivestire una parte inferiore di bottiglia e trasfromarlo in un grazioso portafiori. Si può utilizzare la tecnica dell'uncinetto per realizzare un "vestitino su misura" alla bottiglia. Oppure le tecniche posso essere le più varie. Con un po' di fantasia e seguendo anche il nostro gusto, ciascuno realzzerà la propria "opera d'arte"!



 
Salvadanaio



Senza commenti! Chi è riuscito a vedere in una semplice bottiglia di plastica un simpaticissimo salvadanaio merita tutta la mia ammirazione! Ovviamente ciascuno potrà decorarlo come vuole. Si può per esempio realizzare una mucca... o qualunque altro animale ci sia più simpatico.! Basta un po' di cartoncino colorato, colla ed il gioco è fatto!





Questo è solo un pallido esempio di quello che si può realizzare solo con le bottiglie di plastica! Ma ci sono ancora i tappi, le confezioni delle uova, quelle degli ortaggi...

A voi scoprire nuovi usi e, se vi fa piacere, inviatemelo pure. Sarò felicissima di pubblicarlo!

Buon lavoro a tutti!


Foto e testi appartengono ai legittimi proprietari.