mercoledì 30 maggio 2012

Attenzione alle sostanze che ci spalmiamo!

Recensioni su alcuni prodotti

Per capire bene cosa stiamo utilizzando e gli ingredienti che sono presenti nelle più comuni creme di uso quotidiano, vi riporto alcune recensioni di prodotti conosciuti e vi trascrivo l'Inci con le indicazioni che troviao sul Bio-Dizionario utilizzando gli stessi colori di cui vi riporto la legenda. Tenete sempre a mente che l'ordine con cui vengono scritti gli ingredienti rappresentano la loro percentuale presente nel prodotto (i primi con percentuale più alta e via via gli altri).

LEGENDA:
VERDE: Buono
ARANCIONE: Accettabile se è l'unico prodotto in lista di colore arancione
ROSSO: Inaccettabile.

Se trovate qualche ingrediente in NERO, questo vuol dire che non esiste nemmeno nel Bio-Dizionario.

Crema NIVEA SOFT

Avete mai letto l’INCI della crema???

Inci: Aqua, Glycerin, Paraffinum Liquidum, Myristyl Alcohol, Butylene Glycol, Alcohol Denat., Stearic Acid, Myristyl Myristate, Cera Microcristallina, Glyceryl Stearate, Hydrogenated Coco-Glycerides, Simmondsia Chinensis Oil, Tocopheryl Acetate, Lanolin Alcohol (Eucerit), Polyglyceryl-2 Caprate, Dimethicone, Sodium Carbomer, Phenoxyethanol, Linalool, Citronellol, Alpha-Isomethyl Ionone, Butylphenyl Methylpropional, Limonene, Benzyl Salicylate, Benzyl Alcohol, Parfum.

Confrontatela con il precedente post “Sostanze da evitare” e ditemi se è mai possibile spalmarsi addosso qualcosa che contiene PETROLIO a volontà e due misere gocce di Vitamina E che si perdono in un mare di tossicità.
Io personalmente non la userei nemmeno per ungere gli ingranaggi della bicicletta figuriamoci a metterla sul corpo!!! Eppure, quanti di noi l'hanno usata? Ingannati da pubblicità che ancora una volta non dicono la verità...

GLYSOLID Crema mani

Lo spot recita:
<<Glysolid crema mani classica e’ la soluzione efficace per rispondere al problema delle mani secche e screpolate. La sua formulazione ricca di glicerina restituisce alle mani la loro naturale morbidezza ed idratazione. Test biofisici dimostrano che dopo una sola settimana di uso regolare l’indice che misura il livello di idratazione della pelle aumenta del 40%>>.

Mentre il suo INCI non ci può più ingannare: aqua, glycerin, cetearyl alchohol, paraffinum liquidum, ceteareth-12, allantoin, parfum, sodium cetearyl sulfate, ceteareth-20, dimethicone, hydrated silica, propylene glycol, citronellol, geraniol, linalool, limonene, hexyl cinnamal, phenoxyethanol, methylparaben, ethylparaben.

Certo! Con i derivanti dal petrolio e dalla plastica …come dire? … Siamo proprio in buone mani!!

BURROCACAO Labello, Glysolid, Labrosan e CepaLab&Co

Contengono PARAFFINA, che, come abbiamo visto, è un derivato del PETROLIO.
Invece di idratare, creano una sorta di pellicola/barriera che NON PERMETTE LA RESPIRAZIONE DELLA PELLE; alla fine dell'effetto lasciano la pelle PIU' SECCA DI PRIMA.
Non contengono burro di cacao, ma SOSTANZE NOCIVE....
Vi trascrivo quanto scritto sul sito:
a proposito dell’uso del labello.

Labello: perché io lo evito…

Da che ricordi, il Labello è stato il primo burrocacao ad essere messo in commercio in Italia: prima, sempre secondo le mie “memorie”, non esistevano simili prodotti per la cura delle labbra, almeno nei supermercati. Sì che in Italia siamo sempre gli ultimi a scoprire l’acqua calda, però ciò non toglie l’importanza che questo prodotto ha avuto e continua ad avere per molte persone. Da un po’ di anni al Labello si sono affiancati parecchi prodotti simili, tanto per citarne uno, quello della Glysolid… ma tanto si trova anche in farmacia. Detto questo, non so quante di voi condividono la mia impressione sul Labello e simili: a volte lo metti sulle labbra solo per il gusto di metterlo (altre volte per necessità) e ti ritrovi, dopo diversi minuti, con le labbra più secche di prima… senti quasi la necessità di rimetterlo di nuovo, e tutto diventa un circolo vizioso. Quando non lo metti affatto sembra perfino andare meglio… Già, perché? Perché la sensazione di idratazione dura così poco per essere presto sostituita dalla secchezza assoluta? è presto detto: perché il labello non è altro che paraffina faremmo prima a passarci una bella candela sulle labbra* (che poi: tra la candela e il labello, visivamente, non c’è poi tutta questa differenza!). Come detto precedentemente, la paraffina non idrata; è un derivato del petrolio, una pellicola di plastica che se scherma per pochi minuti le labbra, sotto le secca incredibilmente e, tolta (o mangiata) la patina trasparente, ci ritroviamo con una situazione peggiore di quella iniziale: da qui la necessità di applicare altro prodotto (spesso peggiorando la situazione). Mi chiedo poi perché il Labello venga detto anche “burrocacao”, visto che questo ingrediente non l’ha visto passare nemmeno alla lontana (leggete l’INCI se non ci credete).
Concludendo: questo è un prodotto CHE IO EVITO, e non solo perché non idrata granché (questo sarebbe il male minore), ma perché è un cosmetico che il più della volte mangiamo senza accorgercene (anche solo leccando o strofinando le labbra) e non mi sentirei davvero sicura ingerendo un derivato del petrolio, proprio non mi sembra “salutare”! Inoltre esistono prodotti eco-bio fatti di soli burri, cere e oli o, ancora, esiste l’alternativa del FAI DA TE, sicuramente sana ed economica, di cui parleremo in un prossimo articolo.
IMPORTANTE: per maggiore chiarezza e considerate alcune critiche al presente articolo, allego questo documento QUI, ovvero la DIRETTIVA EUROPEA 2009/117/CE DEL CONSIGLIOdel 25 giugno 2009 che modifica la direttiva 91/414/CEE con l’iscrizione dell’olio di paraffina n. CAS 8042-47-5 come sostanza attiva. Riporto anche uno stralcio della direttiva stessa:
[...]
(7) Tuttavia, alla luce delle informazioni di cui il Consiglio dispone, sembra che i motivi di preoccupazione siano legati alla mancanza di specificazioni e dovrebbero risol­versi una volta dimostrata la purezza della sostanza. In particolare, come affermato nel rapporto scientifico dell’EFSA, se si potesse dimostrare che gli oli di paraffina sono di elevata purezza (100 %), non dovrebbero essere sollevati motivi di preoccupazione di ordine tossicolo­gico. Per le paraffine, le specificazioni sono stabilite dalla Farmacopea europea. È prevedibile che, nelle condizioni di uso proposte, i prodotti fitosanitari contenenti olio di paraffina n. CAS 8042-47-5 soddisfino in linea di mas­sima le prescrizioni di cui all’articolo 5, paragrafo 1, lettere a) e b), della direttiva 91/414/CEE, in particolare se soddisfano tali specificazioni tecniche. È quindi oppor­tuno iscrivere l’olio di paraffina nell’allegato I, a condi­zione che i notificanti presentino dati di conferma che comprovino la conformità della sostanza a tali specifica­zioni.
Insomma: A ME sembra sempre il solito “compromesso” per andare incontro alle aziende produttrici. Si lascia sempre margine al dubbio, al “non dovrebbero esserci problemi di ordine tossicologico”, ecc. IO preferisco togliermi ogni dubbio e usare prodotti eco-bio di origine vegetale. Ognuno poi faccia ciò che crede meglio.

Johnson Baby Oil
INCI (ingredienti): Paraffinum Liquidum, isopropyl palmitate, parfum PPT1397.
PARAFFINA LIQUIDA?????? Siamo impazziti???? E’ il primo ingrediente nella lista e quindi è quello con maggiore concentrazione… Chi non conosce questo famosissimo olio trasparente dedicato ai bambini più piccoli (anche e soprattutto neonati)? Aggiunto al bagnetto o cosparso direttamente sulla pelle, con l’illusione di idratare 10 volte di più (di cosa poi?), mentre, a guardare gli ingredienti, non stiamo facendo altro che “rivestire” nostri figlio di PARAFFINA LIQUIDA PURA!
Ma… cos’è la Paraffina? E soprattutto, dove viene usata? Ecco una sintesi:
La sua prima e più importante utilizzazione riguarda la fabbricazione delle candele: in tal caso spesso viene addizionata con acido stearico, fino al 10%, per renderla meno fusibile, per sbiancarla e per indurirla.
Per la sua insolubilità in acqua e la resistenza agli agenti chimici, trova impiego nella fabbricazione di imballaggi impermeabili, di cere per pavimenti e per mobili, di articoli da toletta, ecc., oltre che nella fabbricazione dei cerini, nell’industria tessile e in farmacia (solida per le paraffine atte alla conservazione di tessuti o per istologia, in formato liquido come medicinale).
Viene utilizzata anche nella lavorazione del formaggio tipico molisano e non solo: il caciocavallo. Appena realizzati, i caciocavalli vengono immersi in una bacinella d’acqua contenente paraffina che crea un sottile strato trasparente che li rende nel tempo protetti da muffa e umidità. Molto diffuso è il metodo di rivestimento del formaggio o dei salumi in paraffina (in realtà si parla di miscele specifiche) per garantirne la conservabilità. In Europa, soprattutto nei paesi del Nord, la tecnica è assolutamente utilizzata e valida, anche nella fabbricazione e confezionamento di formaggi per il largo consumo (es: Fromagerie Bel). Le caratteristiche proprietà idrofobiche della cera o paraffina che sia, permettono conservabilità piuttosto lunga. Come anticipato, anche alcuni salumi vengono “imparaffinati”, per ottenere lo stesso effetto descritto per i formaggi.
È noto ed indispensabile l’utilizzo della paraffina nell’industria della gomma (pneumatici ed automotive, nonché guarnizioni ed altri manufatti industriali), come agente di processo, come protettivo anti-ozono o come disperdente di cariche (esempio Silano disperso in paraffina). La paraffina, migrando sulla superficie del manufatto, conferisce caratteristiche di protezione statica.
Alcuni tipi di paraffina possono essere mescolati con acqua ed emulgatori per creare emulsioni adatte all’industria del legno, della pelle (chimica conciaria), del cemento e del cartongesso. Altri invece sono impiegati nell’industria dei detersivi, dei distaccanti (per l’industria della plastica, nel settore metallurgico e nelle fonderie di precisione, ecc.), nella fabbricazione di esplosivi, per prodotti specifici nel campo dell’equitazione (creazione di fondi speciali per l’equitazione) e nei bitumi modificati.
La paraffina liquida (nome INCI: Paraffinum Liquidum, Petrolatum, e il suo derivato Cera Microcristallina) è molto usata nel settore cosmetico come agente filmante, dando la sensazione di levigatezza.
Insomma: mi sembra sia una sostanza che viene usata da chiunque e per le più disparate finalità, che nulla hanno a che vedere con la cura della pelle (e tantomeno con la pelle dei neonati!). L’unico scopo di questo finto olio è quello di rivestire di un film/pellicola la pelle, al fine di dare, per l’appunto, solo una sensazione effimera e illusoria di morbidezza (occludendo i pori e impedendo alla pelle di respirare e idratarsi normalmente). Basterebbe sapere che è un olio derivato dal petrolio per smettere di usarlo, ma la casa produttrice se ne guarda bene e, come spesso accade, mette in bella evidenza solo gli ingredienti (in minime percentuali) con nomi molto naturali (nelle varie versioni verdi, viola, ecc.).

Certamente, non è mia abitudine parlare solo del negativo che c’è intorno. Mi pare più che evidente che vi insegnerò a farvi i vostri prodotti in casa… Ma fino a che non diventerete praticoni, oppure per tutti quelli che vogliono comprare un prodotto NATURALE, ecco quello che posso consigliarvi.

LipBalmStick (Burrocacao per labbra)
A base di Echinacea e Calendula
Costo: 6,50 Euro

Ha un'Inci lunghissimo e tutti i componenti sono "verdi". Vi trascrivo in italiano quello che contiene.
Principi funzionali: Olio di Ricino, Olio di Calendula, Olio di Girasole, Vitamina E, Estratto di Echinacea, alfa bisabololo, burro di Karitè, betacarotene, estratto di Carota, Olio di Soia, Estratti di Origano, Timo, Rosmarino, Cannella, Lavanda, Olivo, Limone, Menta, Idraste.

E' molto nutriente e lascia le labbra morbidissime anche dopo ore dall'applicazione.

Olio puro di Karité
della Naturalite (Farmaderbe) Euro 14,00
50 ml
Anche questo prodotto ha un Inci VERDE. Vi trascrivo gli ingredienti, sempre in italiano:
Sostanze Funzionali: Olio di Karité 99,5%, vitamina E 0,2%

E' molto nutriente e delicatamente profumato. Ricco di acidi grassi, contrasta l'invecchiamento della pelle e la comparsa di rughe e smagliature. Si assorbe molto facilmente e non unge. Io personalmente lo uso per il corpo ma nella confezione c'è scritto che si può applicare anche sui capelli (per donare lucentezza e vitalità). Ma non l'ho ancora provato sui capelli.
Lo potete acquistare on-line dal sito, ma se abitate nei paraggi di Monopoli, lo trovate presso l'Erboristeria SanSam (PiazzaXX Settembre a Monopoli Bari) dove, oltre a questo fantastico prodotto, potete trovare tutta la linea al Karité.

Del resto, non uso molti prodotti acquistati perchè ora li faccio io. Ma quando trovo qualcosa di valido, mi piace consigliarlo!!

Alla prossima.
Ora che avete una bella infarinatura sulla natura degli ingredienti, vedremo come si compone una crema!!

Fonti:
http://www.perstarebene.it/
La mia piccola esperienza

 
Foto e testi appartengono ai legittimi proprietari.






Sostanze da EVITARE!

Gli ingredienti di cui fare a meno…

Dato che ormai stiamo imparando a farci i cosmetici in casa… Vediamo di approfondire la nostra conoscenza in materia cercando di capire quali sostanze sono assolutamente da evitare perché NOCIVE per la salute dell’uomo e dell’ambiente.

Vi propongo una lista sintetica che potrete stampare e portare sempre con voi quando andate a fare acquisti.

Nel frattempo vi segnalo il sito del  BIODIZIONARIO in cui, inserendo il nome dell’ingrediente elencato nel prodotto che avete in casa o che intendete acquistare, vi indica, attraverso dei bollini colorati che vanno dal rosso al verde, il grado di pericolosità.

Divertitevi a inserire gli ingredienti dei prodotti da voi usati abitualmente, considerando che un componente potenzialmente pericoloso o pericoloso può essere tollerato in qualche modo (ma mai in un prodotto che si definisce naturale!) se si trova alla fine della lista degli ingredienti (la lista infatti va a scalare: i primi componenti sono quelli presenti in percentuale più alta nel prodotto), ma non se si trova all’inizio (tra i primi sei o sette componenti).

Lista delle Sostanze DANNOSE
contenute nei Cosmetici e Detersivi/Detergenti:

Alcohol (Isopropyl): Utilizzato come solvente e denaturante (=sostanza tossica che modifica le qualità naturali di un’altra sostanza), l’alcohol si trova generalmente nelle tinture leggere per capelli, creme per le mani, dopobarba, profumi e moltissimi cosmetici. E’ una sostanza derivata dal petrolio ed è usata come solvente e antigelo. Secondo il dizionario degli ingredienti dei cosmetici, l’ingestione di questa sostanza può causare emicrania, capogiri, depressione mentale, nausea, vomito, narcosi e coma.

DEA (diethanolamine), MEA (monoethanolamine) e TEA (triethanofamine). DEA e MEA sono di solito elencate sulle etichette assieme al composto neutralizzato, così cerca nomi come Cocamide DEA o MEA, Lauramide DEA e così via. Sono composti chimici conosciuti per formare nitrati e nitrosamine (agenti causa-cancro). Sono usate quasi sempre in prodotti che fanno schiuma, inclusi bagnoschiuma, shampoo, saponi, ecc. Applicazioni ripetute di prodotti a base DEA hanno provocato una maggiore incidenza dei tumori al fegato e rene (Dott. Samuel Epstein, Univ. Illinois). All'università di Bologna dei tests hanno trovato che i TEA sono i sensibilizzatori usati più frequentemente nei cosmetici, gel, shampoo, creme, lozioni, ecc.

Coloranti: Secondo il dizionario degli ingredienti dei cosmetici, "....molti coloranti provocano sensibilità e irritazioni alla pelle..... l'assorbimento di certi colori può provocare esaurimento di ossigeno nel corpo e morte." Su una rivista: ...i coloranti che sono usati nei cibi, medicinali e cosmetici, sono ottenuti dal catrame di carbone." Ci sono molte controversie rispetto il loro uso, comunque studi sugli animali hanno dimostrato che sono quasi tutti agenti cancerogeni.Profumi: molti deodoranti, shampoo, creme solari, creme per la pelle e il corpo, prodotti per bambini contengono profumi. Molti dei componenti dei profumi sono cancerogeni o altrimenti tossici. La voce profumi in un'etichetta può indicare la presenza fino a 4000 diverse sostanze.
Quasi tutte sono sintetiche. I sintomi riportati sono: emicrania, capogiri, eruzioni cutanee, scolorimento della pelle, tosse violenta e vomito e reazioni allergiche della pelle. Osservazioni cliniche hanno dimostrato che l'esposizione a certe fragranze può avere effetti sul sistema nervoso centrale, causando depressione, iperattività, irritabilità e altri cambiamenti del comportamento.

Mineral oil: usato in molti prodotti per la cura personale, l'olio per bambini è 100% mineral oil, questo ingrediente riveste la pelle come una pellicola di plastica, disgregando la barriera naturale della pelle ed impedendo la sua capacità di respirare ed assorbire l'umidità e i nutrienti.
Come maggior organo per l' espulsione, è vitale che la pelle sia libera di liberare le tossine. Ma l'olio minerale impedisce questo processo, permettendo alle tossine di accumularsi, così da provocare acne e altre malattie. Rallentando le funzioni della pelle e il normale sviluppo delle cellule, si ottiene un suo prematuro invecchiamento.

Siliconi : I siliconi sono polimeri inorganici, la loro versatilità è data dalle caratteristiche di questa famiglia di molecole. Si tratta infatti di sostanze idrorepellenti, duttili, antistatiche, resistenti alle alte temperature, resistenti all’invecchiamento (e quindi non biodegradabili), chimicamente inerti. I siliconi rendono creme, shampoo e balsami morbidi e piacevoli al tatto ed il risultato su pelle e capelli, almeno in un primo periodo, è dei più soddisfacenti. L’epidermide appare infatti levigata e morbidissima al tatto, i capelli lisci e lucenti. Come spesso accade, però, non è tutto oro quello che luccica. E’ vero, come affermano i suoi sostenitori, che i siliconi non sono assolutamente nocivi e rivestendo i capelli o la pelle con una pellicola, li proteggono dagli agenti atmosferici e li rendono lucenti e dall’aspetto sano ma, nel lungo periodo, questi vantaggi si rivelano effimeri. I siliconi infatti producono degli effetti a breve termine entusiasmanti ma alla lunga rischiano di rovinare i capelli e le pelle.
Il capello viene rivestito da questa pellicola siliconica che non è assolutamente curativa ma copre solo gli inestetismi. Sotto di essa il capello continua inesorabilmente a rovinarsi. A lungo andare, poi, i siliconi leggeri seccano i capelli ed aiutano l’insorgere delle doppie punte. L’effetto che si ottiene con i prodotti che contengono siliconi è quindi solo e puramente estetico.
I siliconi presenti in creme, rossetti e sieri producono sull’epidermide una pellicola che la rende liscia, morbida e tirata. In poco tempo però questa diventa secca, squamosa e piena di punti neri. E’ la sua reazione normale nei confronti di una pellicola che la riveste e non la fa respirare. I siliconi, infatti, contribuiscono a cerare una specie di occlusiva sull’epidermide e l’effetto è pari a quello di una pellicola di plastica appoggiata sulla pelle.

Polyethylene Glycol (PEG): è usato negli smacchiatori per sciogliere olio e grasso. Un numero dopola scritta PEG indica il suo peso molecolare, che influenza le sue caratteristiche. Vista la sua efficacia, è utilizzato nei pulitori caustici (spray) per forno, così come lo troviamo in molti prodotti per la cura personale. Non è solo potenzialmente cancerogeno, ma contribuisce allo smantellamento della capacità della pelle di assorbire l'umidità e i nutrienti, lasciando il sistema immunitario vulnerabile.

Propylene Glycol (PG): come tensioattivo o agente imbibente e solvente, è in effetti l'ingrediente attivo negli antigelo. Non c'è differenza fra quello usato nell'industria e quello nei prodotti per la cura della persona. L'industria lo utilizza per scomporre le proteine e la struttura cellulare. Lo possiamo trovare in molti prodotti per make-up, per capelli, lozioni, dopobarba,
deo-doranti, colluttori, dentifrici ed è usato persino nell'industria alimentare. In quest'ultimo caso le avvertenze per l'uso del prodotto sono quelle di evitare il contatto con la pelle perchè il PG porta conseguenze tipo anormalità al cervello, al fegato e reni.
Non si trovano avvertenze invece su prodotti come deodoranti, dove la concentrazione è maggiore che in molte applicazioni industriali.

Sodium Lauryl Sulfate (SLS) e Sodium Laureth Sulfate (SLES): usati come detergenti e tensioattivi, questi composti affini si trovano negli shampoo per auto, nei prodotti per pulire i pavimenti dei garages e negli sgrassatori dei motori, sia come ingredienti principali ampiamente usati nei cosmetici, dentifrici, balsamo per capelli, e in circa il 90% degli shampoo e prodotti che schiumano. Il Journal of the American College of Toxicology dichiara che il SLS danneggia la formazione degli occhi nei giovani, causando danni permanenti e irritazioni ed è legato alla formazione della cataratta. Altri ricercatori ne hanno messo in evidenza la pericolosità, dato che può danneggiare il sistema immunitario e, quando unito a altre sostanze chimiche, può essere trasformato in nitrosamine, una classe di potenti cancerogeni che provocano l'assorbimento da parte del corpo di nitrati, molto di più che mangiando alimenti da questi contaminati.
E' stato dichiarato uno dei più pericolosi fra tutti gli ingredienti dei prodotti per la cura della persona. Penetrando attraverso la pelle manterrà dei livelli residui nel cuore, fegato, polmoni e cervello.Urea (Imidazolidinyl) e DMDM Hydantoin: sono due dei molti conservanti che
rilasciano formaldeide. Secondo la Mayo Clinic, la formaldeide può irritare l'apparato respiratorio, causare reazioni alla pelle e innescare palpitazioni cardiache. Inoltre può causare dolori articolari, allergie, depressione, emicranie, dolori al petto, infezioni agli orecchi, fatica cronica, capogiri, perdita di sonno, asma, può aggravare la tosse e raffreddori. Altro possibile effetto della formaldeide è l'indebolimento del sistema immunitario e il cancro. Ingredienti che rilasciano formaldeide sono molto comuni in quasi tutte le marche di prodotti per la pelle, il corpo e i
capelli, antitraspiranti e lacca per unghie.

Triclosan: l'ultima mania nell'arsenale delle sostanze chimiche antibatteriche, che troviamo nei detergenti, detersivi liquidi per piatti, saponi, deodoranti, cosmetici, lozioni, creme e persino dentifrici. E' stato registrato come pesticida, assegnandogli un alto indice di rischio per la salute umana e l'ambiente. La sua struttura molecolare e la formula chimica sono simili a quelle di una delle sostanze più tossiche esistenti: la diossina. Il processo di fabbricazione del triclosan può produrre diossina, la quale ha un enorme grado di tossicità, parti per trilioni (mille miliardi): una goccia diluita in 300 piscine olimpioniche!! Il triclosan appartiene ad una classe di sostanze chimiche sospettate di provocare il cancro. Esternamente può provocare irritazioni alla pelle. Internamente, può portare a sudori freddi, collasso circolatorio, convulsioni, coma e morte. Se accumulato nei grassi corporei fino a livelli tossici, danneggia il fegato e i polmoni, può causare paralisi, sterilità, soppressione delle funzioni immunitarie, emorragie al cervello, diminuzione della fertilità e funzioni sessuali, problemi cardiaci e coma. Usare il triclosan giornalmente dai prodotti per la casa fino a saponette per bambini e dentifrici, può essere quanto meno imprudente.Aluminium: c'è un significativo e provato orientamento nei riguardi dell'incidenza del morbo di Alzheimer fra gli utilizzatori (di lungo termine) di antitraspiranti a base di aluminium.
Viene usato normalmente come
disinfestante nei parchi e nei giardini delle città italiane e sicuramente viene impiegato anche nella nostra provincia. Si tratta del Clorpirifos, un pericolosissimo pesticida che causa ipereccitazione del sistema nervoso, soprattutto nei bambini. Il potente veleno, vietato negli Usa, è invece molto diffuso in Italia per la cura del verde (è presente nei comuni disinfestanti) e per il trattamento di frutta e verdura. Legambiente, denunciandone la nocività, chiede ai sindaci italiani di vietare l'uso del pesticida almeno nei parchi pubblici e nelle coltivazioni di prodotti alimentari.
Nonostante ciò anche le marche maggiori continuano ad usare aluminium come ingrediente principale.Mercurio : L’uso del mercurio nel mascara è pericoloso per la salute del nostro organismo. Con questa motivazione il Minnesota è stato il primo Stato americano a vietarne l’impiego come conservante nei cosmetici

Parabeni: conservanti presenti nei cosmetici e nei prodotti per bambini.
Sono presenti sulle etichette come:
metyl-,
ethyl-,
butyl-,
propyl- paraben
Queste sostanze sono seriamente sospettate di essere cancerogene. I parabeni fanno parte di un vasto gruppo di sostanze chimiche denominate xenoestrogeni o "disruttori ormonali", sostanze estranee all'organismo capaci di imitare gli estrogeni, che sono potenti stimolanti della crescita e della trasformazione maligna delle cellule mammarie. Come altri xenoestrogeni, i parabeni una volta nei tessuti umani possono rimanervi per decenni, agire indisturbati e provocare malattie a distanza di 20-30 anni. Alcuni studiosi sono convinti che l'enorme presenza di xenoestrogeni nell'ambiente e nella catena alimentare sia una delle cause del tumore alla mammella (aumentato negli ultimi decenni), delle cisti ovariche, dell'endometriosi, dell'infertilità delle coppie (1 coppia su 5 ha problemi di fertilità e nel 50% dei casi l'origine è maschile) e del cancro ai testicoli (aumentato del 3% negli ultimi anni).
La cosa raccapricciante è che si trovano anche in molti prodotti cosiddetti "naturali" o spacciati per "ecologici". I parabeni sono nelle creme per il viso, negli struccanti, nei detergenti intimi, nei deodoranti, nei dentifrici e negli shampoo. Molti prodotti per bambini li contengono. Sono anche nelle creme solari e nei doposole. Un recente studio giapponese ha dimostrato che con l'esposizione alla luce UV del sole, i parabeni accelerano l'invecchiamento della pelle.
E' incredibile, ma l'industria del cosmetico finanzia la ricerca contro il cancro alla mammella e nello stesso tempo fa soldi vendendo prodotti che contengono sostanze che il cancro probabilmente lo provocano.
I parabeni sono legalmente autorizzati nell'Unione Europea e l'industria cosmetica giura sulla loro innocuità. Purtroppo, dagli allarmi dei ricercatori ai provvedimenti restrittivi spesso passano decenni. Gli interessi economici e politici sono sempre enormi. La storia recente è piena di sostanze chimiche (farmaci, pesticidi, insetticidi, additivi alimentari, ecc.) che sono state immesse sul mercato come innocue e poi dopo anni vietate perché risultate tossiche o cancerogene. Riflettete sui parabeni......
 Ecco una breve lista da portare sempre con sé, in modo da poterla consultare velocemente ogni volta che si sta per acquistare un prodotto cosmetico :


  1. Petrolati: petrolatum -paraffinum liquidum -vasellina -mineral oil

  1. Siliconi: quasi tutte le cose che finiscono in -one, -thicone oppure -siloxane (es. dimethicone)

  1. Cocamidi DEA, MEA, TEA e MIPA

  1. tutti i numeri dispari (nell'ottanta per cento dei casi sono sostanze da pallino rosso)

  1. i PEG e PPG

  1. l'EDTA (es. tetrasodium EDTA)

  1. il Triclosan, DMDM hydantoin, imidazolidinyl urea, diazolidinyl urea, formaldheyde, methylchloroisothiazolinone, methylisothiazolinone, sodium hydroxymethylglycinate.

  1. Chlorexidine

  1. Nonoxynol o poloxamer

  1. i C seguiti da un numero dispari sono sintetici, come pure iso- -poi i -trimonium e i –dimonium

  1. Isopropyl miristate

  1.  Isopropyl palmitate

  1.  SLS (sodium lauryl sulfate)

  1. I Parabeni: metyl-,ethyl-,butyl-,propyl-paraben carbomer, carbonpol.

Alla Prossima. Porzia.

Foto e testi appartengono ai legittimi proprietari.

martedì 29 maggio 2012

Conserve (Parte I)

Le Conserve (Parte I)

Molti credono che preparare le conserve in casa sia uno spreco di tempo e di fatica… E rinunciano così ad un gusto unico e vero. A maggior ragione se abbiamo iniziato a coltivare un nostro "orticello" che sia in terra aperta oppure sul balcone... Non possiamo rinunciare a conservare in modo naturale quanto da noi coltivato!!



Non ci vuole molto tempo per preparare conserve e marmellate in casa con alimenti sani e buoni. Innanzitutto cerchiamo di capire la differenza che c’è tra conserva e marmellata.

Quando parliamo di conserve, bisogna distinguere tra conserve di verdura e di frutta.
Le prime comprendono tutte quelle preparazioni in salamoia, sotto sale, sott’olio e sott’aceto; le seconde sono quelle che chiamiamo marmellate.
Per tutto c’è un diverso metodo di preparazione e di cottura.
Le preparazioni fatte in salamoia e sotto sale consistono nel conservare la verdura fresca (appena colta) sotto sale o in una soluzione di acqua e sale.
In quelle sott’olio e sott’aceto, il mezzo di conservazione è appunto l’olio oppure l’aceto.
Le marmellate si ottengono per cottura di frutta e zucchero, fino a quando lo sciroppo derivante dallo zucchero che si scioglie diventa consistente. A volte è necessario aggiungere dell’acqua, a meno che non si sia scelto di mettere la frutta a macerare nello zucchero prima di cuocerla in modo che lo sciroppo si ottenga in maniera ancora più naturale. A cottura ultimata si passa il composto in un passaverdura per rendere la marmellata più omogenea.
Un’altra precisazione: solo i composti derivanti dagli agrumi si chiamano marmellate, mentre tutti gli altri composti di frutta si chiamano confetture.
Le gelatine, invece, sono i succo della frutta che viene filtrato e gelatinizzato.

LE MATERIE PRIME
Non vi occorrono grandi cose. In primo luogo la frutta e la verdura che avete scelto. Vi consiglio di usare sempre frutta e verdura di stagione e di ottima qualità. Poi vi occorrono le sostanze conservanti. Queste sono: olio, aceto, alcol a 90° oppure 95°, lo zucchero (io uso quello di canna).
Poi ci occorreranno le pentole (che destinerete solo a questo uso). Non serve una pentola speciale. Certo il massimo del risultato si otterrebbe con un bacile di rame non stagnato, ma credetemi, è difficilissimo da trovare!! L’importante è che non siano di alluminio, ma di acciaio con fondo doppio (soprattutto per le marmellate). Una schiumarola e un mestolo (anche questi in acciaio) e dei cucchiai di legno. Ricordate che il legno tende ad assorbire gli odori e rilasciarli.  Per questo motivo, destinate il cucchiaio scelto (possibilmente nuovo) solo alla stessa preparazione.
Vi serviranno inoltre, coltelli e coltellini di varia misura (qualcuno possibilmente a punta), scovolini, levatorsoli, uno scolapasta, un setaccio a maglie fitte, una bilancia ed un bicchiere graduato. Inoltre, potranno esservi di grande aiuto un tagliere, una mezzaluna, uno spremiagrumi (possibilmente elettrico), forbici, un passaverdura, grattugia e naturalmente, qualche canovaccio.
Sarebbe di grande aiuto, ma non è assolutamente necessario, uno sterilizzatore. Di sicuro, sveltisce la sterilizzazione dei vasetti, ma fa parte di quelle cose che possono essere "create" in casa... Lo si può sostituire con una grossa pentola, pesante ed alta almeno 45 cm in cui si possono inserire i vasetti da sterilizzare (dopo averli avvolti con cura nei canovacci).


La sterilizzazione è molto semplice. Si sistemano tutti i vasetti da sterilizzare e poi ricopre tutto con acqua fredda e si porta a bollitura. Quando inizia a bollire abbassate la fiamma e "cuocete" ancora per almeno 30 minuti (nn di meno perchè altrimenti la sterelizzazione non avrebbe raggiunto la sua efficacia).
Per quanto riguarda i contenitori io riciclo quelli di altre conserve. Ma se volete acquistarli sceglieteli possibilmente a chiusura ermetica.



Nel prossimo post vedremo i vari metodi per invasare, le ricette, e naturalmente le etichette che possiamo realizzare!!

Foto e testi appartengono ai legittimi proprietari

giovedì 3 maggio 2012

Pulizie Ecologiche

PULIZIE di PRIMAVERA (I parte)

La primavera con la sua vitalità è ormai di casa… E ci fa venire voglia di trascorrere più tempo sui nostri balconi e terrazze… tenere le tapparelle alzate… Ma è ancora tutto da ripulire. I balconi sono da risistemare… I vetri pieni di aloni…

Allora, diamoci da fare! Iniziamo a pulire la casa, a riporre le coperte e l’abbigliamento invernale, a ripulire il barbeque sulla veranda, a far splendere vetri e tapparelle… Ora con la bella stagione possiamo tornare a stendere il bucato al sole…
Ovviamente NON TUTTO INSIEME!

Possiamo “benedire” la nostra casa dedicando qualche ora al giorno. Basta fare un programmino ben organizzato ed inserire le pulizie che possiamo fare compatibilmente con il nostro essere donne che lavorano, mamme, mogli ed amiche!

Quello che non possiamo fare è pulire la nostra casa a scapito dell’ambiente.
Non possiamo aspettare che la soluzione per migliorare le condizioni ambientali ci cada dall’alto! Non possiamo pensare che tutto l’inquinamento del mondo dipende dalle industrie e non dal mio modo di vivere e… pulire! Noi possiamo fare tanto per la “nostra casa allargata” che è il mondo…

In questa prima parte del post sulle pulizie di primavera elencherò delle ricette di detersivi che possiamo fare senza nessuna difficoltà a casa e che possono sostituire in parte o completamente i dannosissimi prodotti chimici che normalmente utilizziamo e che avvelenano noi e l’ambiente.

SPRY al BICARBONATO

Perfetto per pulire i VETRI, il PIANO di LAVORO della CUCINA, il FORNO, il BARBEQUE, il FRIGORIFERO, il LAVANDINO, come pretrattante per i PIATTI prima di metterli in lavastoviglie.
Ingredienti:
♣ 48 gr di bicarbonato di SODIO (no SODASOLVAY)
♣ ½ litro di acqua distillata (va bene anche quella ricavata dal condizionatore)
♣ 2-3 gocce di olio essenziale a piacere (facoltativo)
Procedimento:
In un contenitore versate e l’acqua e poi aggiungete il bicarbonato. Mescolate fino a completo scioglimento del bicarbonato. Trasferire tutto in uno spruzzino pulito. Se volete dare una profumazione al vostro prodotto, scegliete un o.e. che vi piaccia molto ed aggiungete non più di 2-3 gocce. Potete anche mettere 2-3 gocce di o.e. TeaTree che è anche disinfettante e antibatterico. Il vostro detersivo è pronto.

CREMA detergente al BICARBONATO

Ideale per pulire i sanitari, disincrostare le pentole che hanno residui di cibo bruciato. E’ una crema leggermente abrasiva. Si possono aggiungere gli o.e. di timo e bergamotto per un gradevole odore di fresco e per una azione spiccatamente antibatterica.
Ingredienti:
♣ 1 cucchiaio di bicarbonato di sodioAcqua distillata q.b.
♣ 2 gocce di detersivo piatti possibilmente ecologico
♣ 2-3 gocce di o.e. timo o bergamotto
Procedimento:
In una ciotola amalgamare tutti gli ingredienti fino a raggiungere la consistenza di uno yogurt (regolando ad occhio) la quantità di acqua da aggiungere.

BRILLANTANTE, DISINCROSTANTE e ANTICALCARE

Questo prodotto ha una triplice funzione: può essere usato come brillantante nella lavastoviglie, come disincrostante (molto utile per fare la pulizia della lavatrice: una volta ogni 2 mesi se ne versa 1 litro nel cestello della lavatrice e si avvia un programma a 60°.
Può essere utilizzato anche per la pulizia della lavastoviglie). Come anticalcare sui rubinetti e nel lavello in acciaio INOX.
Ingredienti:
♣ 150 gr di Acido CITRICO(io lo acquisto on-line sul sito
www.percarbonatodisodio.it a circa 4,00 € al Kg dipende dall'offerta del momento.)
Da maggio 2012 questo prodotto è in vendita presso l'Erboristeria SANSAM (P.zza XX Settembre, Monopoli in praticissime confezioni da 1/2 Kg!!!).
♣ 1 lt di acqua distillata♣ O.e. a scelta (facoltativo)
Procedimento:
In una ciotola di plastica fai sciogliere l’acido citrico nell’acqua distillata tiepida e versare poi in uno spruzzino. Qui l’acqua deve per forza essere distillata proprio per non rilasciare ulteriori tracce di calcare sulla superficie da pulire!

AMMORBIDENTE all’ACIDO CITRICO

Una volta acquistato l’acido citrico, possiamo provare a fare tante altre ricette. Una di queste è senz’altro l’ammorbidente. In questa ricetta, come per le altre, è essenziale che l’acqua sia distillata, poiché se usiamo l’acqua normale, contenendo calcare, non ammorbidisce per nulla i capi e inibisce anche l’acido citrico.
Ingredienti:
♣ 100 gr di acido citrico
♣ 1 lt di acqua distillata
♣ O.e. a scelta per profumare (consigliato l’YlangYlang, Lavanda, Vetiver, etc)
Procedimento:
Fate sciogliere l’acido citrico nell’acqua distillata intiepidita in una bottiglietta da ammorbidente vuota e già pulita. Nel caso in cui vogliate rendere l’ammorbidente profumato con l’uso degli oli essenziali ricordatevi che non sono SOLUBILI in acqua e quindi ogni volta che l’utilizzate dovete agitare bene il flacone. In situazione di riposo, se il flacone usato è trasparente, vedrete che l’olio essenziale tenderà a depositarsi tutto sulla superficie del liquido. Un consiglio: per evitare di dover ogni volta etichettare tutti i flaconi, riutilizzate quelli che contenevano il prodotto che avete preparato. Mi spiego. Quando finisce l’ammorbidente, lavate il flacone e preparate il “vostro ammorbidente” nello stesso flacone di quello acquistato…

PRETRATTANTE FORTE per le MACCHIE (Capi bianchi)

Questo pretrattante va usato solo per CAPI BIANCHI da versare sulle macchie un’ora prima di lavare. E’ una “cremina” che possiamo preparare al momento in cui ci occorre.
Ingredienti:
Percarbonato di sodio q.b.
(io lo acquisto dal sito
www.percarbonatodisodio.it al prezzo di circa 3,50 € al Kg dipende sempre dall'offerta del momento).
Da maggio 2012 questo prodotto è in vendita presso l'Erboristeria SANSAM (P.zza XX Settembre, Monopoli in praticissime confezioni da 1/2 Kg!!!).

♣ Acqua q.b.
Procedimento:
Mescola in una ciotola i due ingredienti fino ad ottenere la consistenza di una crema granulosa e con l’aiuto di una spugnetta (meglio se di loffa naturale) strofina sulla macchia. Questo pretrattante Non è adatto per lana, lino e seta.

PULITUTTO

Questo prodotto molto versatile per la pulizia di quasi tutte le superfici è anche un ottimo lavavetri.
Ingredienti:
♣ 100 ml di alcool bianco per liquori 95° (oppure alcool rosa)
♣ 400 ml di acqua distillata♣ Qualche goccia di detersivo ecologico per piatti.
♣ Qualche goccia di olio essenziale a scelta.
Procedimento:
Versa tutti gli ingredienti in uno spruzzino ed agita bene prima dell’uso. Se non sopportate l’odore dell’alcool rosa potete utilizzare quello per preparare i liquori. Entrambi sono stabilizzanti e conserveranno il prodotto per parecchio tempo.
Se poi vi piace dare una profumazione particolare al vostro detersivo, potete aggiungere qualche goccia di o.e. a vostra scelta.

STURALAVANDINI e SCARICHI intasati

Questo è il detersivo in commercio più DANNOSO di tutti.
E’ buona norma farcelo in casa utilizzando sostanze naturali e non corrosive ed inquinanti.
Ingredienti:
♣ 150 gr di sale fino da cucina;
♣ 150 gr di bicarbonato di sodio (oppure Sodasolvay)
♣ Una pentola di acqua bollente
Procedimento:
In un contenitore mescolare i due Sali (sale e bicarbonato). Versa nello scarico, e subito dopo (qualche secondo) versa una pentola di acqua bollente. Mi raccomando: se non versate SUBITO l’acqua si rischia di intasare lo scarico!! Utilizzando questo sistema una volta al mese e con dosi più ridotte non avremo più gli scarichi intasati e maleodoranti!
Ovviamente non disdegnate il vecchio e caro sturalavandini che, con un po pazienza e olio di gomito raggiunge risultati eccellenti!

Alla prossima!
Porzia


Da maggio 2012  presso l'Erboristeria SANSAM (P.zza XX Settembre, Monopoli) sono in vendita i DETERSIVI BIO della GreenNatural alla spina!!!

 

Foto e testi appartengono ai legittimi proprietari.