lunedì 29 aprile 2013

Giardinaggio: il balcone fiorito

Il balcone fiorito.
 

Dopo vari post su come organizzare un orto sul balcone, ed aver trattato i vari tipi di ortaggi e aromatiche che si possono coltivare sul balcone, eccone uno dedicato tutto ...ai fiori!
 
Diciamo che più o meno tutti siamo capaci di prendere dei vasi, metterci delle piantine e disporle ordinatamente in fila lungo un balcone... Quello che è più difficile è dare al proprio balcone uno "stile".
 
Non è una impresa impossibile.
 
La difficoltà non sta nella forma architettonia o grandezza del balcone stesso, quanto dalla sua esposione: se c'è troppo sole, se è in ombra, se esposto a correnti, se è vicino al mare oppure in montagna... In base alla sua esposizone ci saranno delle piante che non potrebbero mai crescere in certe condizioni ed altre per le quali quelle stesse condizioni risultano ideali!
 
Per un balcone "in ombra" che riceve la luce solo poche ore al giorno (a volte anche di meno) sono da evitare i pergolati e le rampicanti lungo la ringhiera. Meglio lasciarla libera per far passare più luce possbile.
Impatiens double delight rosa
 
 
Tra le specie che possiamo coltivare benissimo in un balcone ombroso ci sono le Impatiens, fiori che di sicuro non avrebbero una lunga vita se esposti in modo prolungato al sole.
I fiori della Impatiens, infatti, non resistono al caldo.
Di questa specie esitono infinite varietà e possibilità di colori.
 
Ma ancora possiamo coltivare le fragole, che amano i sottoboschi. Anche le felci amano molto l'ombra... Ed ancora le camelie, il rododendro e le ortensie.
 
Per un balcone "assolato" valgono le regole esattamente al contrario per il balcone in ombra. Sì allora ad edere e tutte le specie rampicanti che possano coprire in parte la ringhiera per proteggere le piante sotto riposte da una eccessiva insolazione. Evitare di posizionare vasi pensili lungo la ringhiera.
Tra le specie di sicuro successo e di facile coltivazione abbiamo i Geranei e le Surfinee (Petunie).
 
Geranei, Surfinie, Bidens ed Edera
I geranei sono senz'altro la varietà più diffusa e di facile coltivazione. Ne esistono infinite varietà. Quelle che vi propongo in questo post sono la varietà "parigina", che sarebbe il tipo ricadente e quella "zonale" che presenta fiori eretti. La varietà parigina potrebbe essere piantata assieme alla verbena oppure al bidens, mentre per la specie zonale un bell'abbinamento è con la lobelia oppure con le campanule.
 
 
 
Lobelia e Geranei
La Lobelia ha portamento prostrato, che la rende adatta come pianta per aiole o in panieri appesi. Ha sottili fusti flessibili, elastici, di colore verde e piccole foglioline; raggiunge i 10-15 cm di altezza. Da aprile fino ai primi freddi produce una cascata di piccoli fiori tubolari, di colore viola intenso; esistono varietà con fiori blu, azzurri, bianchi o nelle tonalità del rosa. Di facile coltivazione, è molto diffusa nei giardini europei, dove si coltiva da molti decenni.
 
Le surfinee sono molto scenografiche. Per produrre molti fiori, però è necessario che siano esposte al sole. Questa pianta ha necessità di essere concimata almeno una volta alla settimana e non devono mai mancare le annaffiature.
Un accostamento originale potrebbe essere con il solanum. E' una pianta ornamentale che durante l'inverno produce bacche colorate e durante la primavera e l'estate porta fiori i cui colori si differenziano in base alla specie.
 
Se invece il nostro balcone è esposto a correnti d'aria ed è piittosto ventoso, andrebbe sicuramente riparato con delle stuoie di bambù per limitare i danni provocati da un eccessiva ventilazione o brusco calo della temperatura... Oppure se il balcone è abbastanza profondo e lo permette, creare una siepe di sempreverdi. Si deve fare attenzione a non creare una barriera troppo fitta che non faccia passare più il sole. Basta rinforzare la parte dove spira il vento. Per le specie da coltivare, una volta protetto, vangono le stesse regole dette prima (per il sole oppure per l'ombra).
 
Un balcone in prossimità del mare, presenta notevoli difficoltà. Ma una volta superate, potremmo godere di un bellissimo balcone fiorito. Queste zone sono molto battute dal vento, con clima assai caldo durante l'estate e spesso notevolmente freddo in inverno, con alto grado di umidità notturna durante la buona stagione mentre in autunno, dicembre e gennaio non di rado sulla zona grava una coltre brumosa che "brucia" la vegetazione o la danneggia. In questi casi è fondamentale realizzare una barriera più fitta di siepi per proteggere al meglio le piante sul balcone ed ottenere dei risultati abbastanza soddisfacenti.
 
Carpobrotus
Tra le specie più resistenti in un clima "marino" toviamo senza dubbio la Carpobrotus. Questa pianta appartiene alla famiglie delle succulente. Cresce sponteamente lungo le spiagge del Mediterraneo (specie in Puglia). E' una piante sempreverde e dalla primavera fino all'autunno produce grossi fiori generalmente viola-fucsia, ma possono essere anche bianchi oppure gialli. E' una tappezzante, adattissima per i giardini rocciosi, ma io l'ho adattata molto bene in un vaso pensile da muro (avendo un balcone esposto a nord, sul mare). Si moltiplica per talea e la si trova gratuitamente lungo le spiagge!
 
Vanno anche bene i geranei e le surfinee che amano molto il sole.
 
Per i balconi in montagna nella maggior parte dei casi è superflua la protezione con delle siepi frangivento, perchè questo tipo di balcone è di solito architettonicamente ben schermato contro le correnti ventose e già concepito per ottenere il massimo tepore possibile attraverso la diretta esposizione al sole e la realizzazione di schermi laterali.
Sono particolarmente indicati i Geranei e le Surfinee.
 
Composizione Grasse
Da non sottovalutare, le composizioni di piante grasse. Sono molto resistenti ed hanno bisogno di pochissime cure.
Possiamo poi decorare il vaso con sassolini, conchiglie ed anche qualche oggetto come angioletti, funghetti finti...
Tra le specie più facili da coltivare, ricordiamo la Crassula che diventa un piccolo arbusto e d'estate produce piccole corolle di fiori bianchi, la Gasteria il cui fiore è un lungo stelo pieno di corolle rosse-arancio, l'Aloe (molto prolifera), il Mesembriantemo, e così via...
 
 
E poi ci possiamo divertire con l'arredamento. Possiamo utilizzare vecchi tavoli e sedie che non ci servono più. Una volta dipinti a dovere, faranno la loro scena. Io ho messo un divanetto di vimini, un tavolinetto in bambù e ho aggiunto una lampada conica alta sul tavolino, delle campane a vento appese, candele alla citronella in piatti di coccio grezzo ed una piccola fontana... Insomma, tutto quello che potete riciclare e trasformare.
 
 
 
Buon divertimento!
Porzia
 
Foto e testi appartengono ai legittimi proprietari.
 

sabato 27 aprile 2013

Autopruzione della Candeggina

La Candeggina
Le alternative a questa pericolosa sostanza!
 
Oggi voglio prestare una particolare attenzione a questo detersivo di cui crediamo di non poter fare proprio a meno.
 
Dal punto di vista chimico la candeggina è una soluzione di ipoclorito di sodio diluito in acqua in percentuali che possono andare dall'1,5% al 15%. E' una sostanza inquinante e se maneggiata in maniera errata può risultare tossica per la salute. Sul sito di Altroconsumo è stata pubblicata un estratto tradotto in italiano di uno studio condotto da ricercatori spagnoli sui danni che la candeggina provoca, tra questi, l'asma.
 
E' assolutamente vietato usarla insieme ad altre sostanze in quanto rilascia fumi tossici che sono altamente pericolosi e che se inalati possono farci finire in ospedale!
 
Allora, ho pensato: ma perchè continuare ad usare questa sostanza? Di siuro esistono delle alternative molto più ecologiche e più sicure che possono darmi gli stessi risultati.
 
Ricorderete sicuramente il post sul percarbonato di sodio. Si tratta si una sostanza (in polvere) biodegradabile al 100% e che è attiva già a basse temperature. Questa sostanza è una validissima alternativa alla candeggina. Per chi non ha la possibilità di produrre per sè i propri detersivi, vi posto un elenco di prodotti che la contengono:
 
 
Una validissima alternativa ci viene proposta da Veggie, sul suo blog "La Regina del Sapone" nel quale ci propone di utilizzare come alternativa l'acqua ossigenata a 130 volumi. Non si tratta della comune acqua ossigenata che comperiamo al supermercato...
 
Per chi volesse cimentarsi nella preparazione della Candeggina fatta in casa, ecco una ricetta:
 
  • Realizzate il detersivo ecologico per lavatrice (ricetta: 1 tazza di bicarbonato di sodio Solvay; 1 tazza di carbonato di sodio; 10 gocce di o.e. di eucalipto; 30 ml di sapone liquido di marsiglia puro) e prendendetene mezza tazza per realizzare la candeggina.
  • Un quarto di tazza di borace (si acquista in farmacia oppure in ferramenta)
  • Un quarto di tazza di succo di limone filtrato (oppure di aceto bianco con qualche goccia di o.e. di limone)
Mettete tutto in una caraffa resistente miscelate bene gli ingredienti, e la vostra candeggina è pronta! Questa candeggina va benissimo per trattare le macchie difficili ed è igenizzante. Potete usarla anche per lavare e disinfettare i pavimenti, le piastrelle, per lavare i piatti... E' completamente biodegradabile e non è per nulla pericolosa e tossica.
 
Alla prossima!
 
Foto e testi appartengono ai legittimi proprietari.