domenica 9 dicembre 2012

Gli antibiotici Naturali

Gli antibiotici Naturali
 
Siamo nella stagione fredda ed i malanni sono proprio dietro la porta.
 
Gli antibiotici di sintesi (quelli farmaceutici per intenderci), sono creati con il solo scopo di uccidere i batteri. Putroppo non solo quelli patogeni. Sacrificano anche quelli "benigni", che fanno parte del nostro organismo (come la flora intestinale) e con i quali abbiamo stabilito un rapporto di simbiosi...
Gli antibiotici naturali, invece, non cercano di sostituirsi alle nostre difese immunitarie. Anzi, le vanno a rinforzare e ad aiutare perchè siano esse in grado di sconfiggere gli "ospiti patogeni".
Gli effetti delle piante non sono solo quelli di aiutare il nostro organismo a rinforzarsi, ma agiscono anche sui tessuti, rinnovandoli...
 
Quando fu scoperta la penicillina, questo rappresentò una rivoluzione nel campo medico. Si credeva di aver trovato la soluzione per guarire malattie infettive fino ad allora ritenute non curabili. Il problema è che più tardi si scoprì che putroppo i batteri diventavano resistenti agli antibiotici. Questo accade anche nel caso dell'influenza che costringe più della metà della popolazione italiana a letto ogni anno. Ed ogni anno il vaccino cambia perchè il ceppo dei batteri dell'anno prima è diventato resistente a quell'antibiotico. Io penso che questa situazione sia dovuta al fatto che si fa un uso non più ragionevole dell'antibiotico e per di più la gente crede di potersi sostiuire al medico prescrivendosi da solo il farmaco che ora, putroppo, puoi comprare tranquillamente in farmacia senza prescrizione (vedi i farmaci detti "generici")...
 
Allora, cosa dovremmo fare per avere un corpo in forma e che non si ammali? E se proprio si dovesse ammalare, cosa posso fare per guarire in modo naturale?
 
Non sto dicendo che i farmaci non servono assolutamente a nulla, perchè mentirei, però vediamo come trarre il massimo beneficio anche dall'uso di una sostanza di sintesi come un farmaco antibiotico...
 
Intanto, credo che le basilari norme di igiene non debbano mai mancare. Lavarsi spesso le mani, pulire bene tutti i cibi acquistati (io lavo anche la carne prima di cucinarla!) e sopratutto evitare il contagio con chi si è ammalato soprattuto nella propria casa. Naturalmente, nei casi più gravi sarà sicuramente necessario l'uso del farmaco, ma limitiamolo solo ai casi veramente importanti o quendo l'uso ne sia strettamente necessario e solo dietro prescrizione medica e rispettando il dosaggio prescritto ed i giorni di terapia.
 
Ricordiamoci sempre che gli antibiotici funzionano solo in presenza di una infezione batterica. Contro le infezioni virali (come l'influenza, il raffreddore e la tosse) non servono assolutamente, anzi, possono addirittura arrecare dei danni perchè andrebbero a distruggere quei batteri come la flora intestinale che serve proprio  proteggerci contro le infezioni virali. Inoltre, non dimentichiamo che gli antibiotici vanno a gravare sul fegato e sui reni che si trovano improvvisamente a dover fronteggiare una infezione virale e l'intossicazione indotta dall'antibiotico.
Contro le malattie da raffreddamento gli antibiotici possono fare ben poco.
Quando si è vittima dell'influenza (o di otite) la miglior cura è quella di riposare, bere motlo, assumere cibi leggeri e nutrienti, assumere vitamine, e ricorrere a tutti quei rimedi naturali che possano stimolare le difese naturali e facilitare la respirazione purificando l'aria che si respira.
 
Per contrastare le infezioni si possono usare gli oli essenziali certificati per aromaterapia, che hanno dimostrato la loro validità terapeutica in numerosi studi scientifici. Non solo debellano i patogeni, ma sostengono le naturali difese e tonificano l’organismo. Infine, poiché contengono centinaia di principi attivi in proporzione variabile, non c’è il rischio di antibiotico-resistenza, poiché i microbi non riescono ad adattarsi alla loro struttura mutevole.
 
Allora vediamo insieme alcune "ricette" da utilizzare con l'uso degli oli essenziali prese dal sito della rivista ViviConsapevole:
 
Prevenzione Verde
  • 30 ml di Tintura di propoli
  • 30 gocce di Olio Essenziale Ravintsara
  • 15 gocce di Olio Essenziale Limone
 Aggiungere le gocce di olio essenziale direttamente nel boccetto di propoli, agitare bene e lasciar riposare 24 ore. Assumere tutte le mattine e alla sera 5 gocce della soluzione, sciogliendola in poca acqua. Si può usare dai primi freddi fino a primavera per rinforzare le difese organiche.
 
Antinfluenzale Aromatico
  • 20 gocce Olio Essenziale Timo thujanolo
  • 50 gocce Olio Essenziale Mirto Rosso
  • 100 gocce Olio Essenziale Ravintsara
 Emulsionare tra loro gli oli essenziali e versare 2 gocce del mix in un cucchiaio di miele di eucalipto. Assumere due o tre volte al giorno fino a completa guarigione.
 
Per chi si ammala di frequente è utile rinforzare le difese con questo mix:
  • 30 gocce Olio Essenziale Eucalipto Radiata
  • 30 gocce Olio Essenziale Limone
  • 30 gocce Olio Essenziale Cedro
 Emulsionare tra loro gli oli essenziali, versare 2 gocce del mix in un cucchiaino di olio vegetale di Calophylla e frizionare lungo la colonna vertebrale mattino e sera.
 
In caso di raffreddore, gli antibiotici non servono mai. Il raffreddore è causato sempre e solo da virus.
Il rimedio di elezione contro il raffreddore si compone da:
  • 50 gocce Olio Essenziale Ravintsara
  • 25 gocce Olio Essenziale Niaouli
 Mescolare tra loro gli oli essenziali. Utilizzare 2 gocce del mix emulsionate in un cucchiaio di miele di timo 4 volte al giorno per tre giorni.
 
La tosse che si può accompagnare o meno all'influenza è uno dei fastidi più comuni nella stagione fredda.
Per trattarla sono indicati rimedi che aiutano a sedarla (tosse secca) o a eliminare il muco bronchiale in eccesso (tosse grassa). In presenza di influenza o mal di gola si associano rimedi che combattono le infezioni e rinforzano le mucose.
 
Per la tosse grassa:
  • 20 gocce Olio Essenziale Cipresso
  • 10 gocce Olio Essenziale Eucalipto Radiata
Utilizzare 1-2 gocce del mix emulsionate in un cucchiaio di miele di castagno più volte al giorno.
 
Per la tosse secca:
  • 20 gocce Olio Essenziale Cipresso
  • 10 gocce Olio Essenziale Sandalo
 Utilizzare 1-2 gocce del mix emulsionate in un cucchiaio di miele di castagno più volte al giorno.
Infine, non si deve dimenticare l’importanza di un ambiente sano, con aria purificata da germi patogeni, in modo da evitare la propagazione del contagio, rinforzare le mucose respiratorie e facilitare la respirazione.
 
Mix da diffondere
La miscela di oli essenziali puri INNO ALL’INVERNO acquistabile dal sito Macrolibrarsi, realizzata con una sinergia di Eucalipto globulus, Arancio dolce, Limone e Legno di Hoo si rivela perfetta in casa e nei luoghi di lavoro. È sufficiente diffondere 10 gocce del mix due volte al giorno per un’ora. Ma, avendo a disposizione questi oli essenziali (o anche in parte) possiamo realizzarla noi stessi. Basti pensare che per rendere l'aria più sana nella camera da letto bastano due gocce di olio essenziale di Eucalipto nel coccio del termosifone...
 
Alla prossima.
 
Foto e testi appartengono ai legittimi proprietari.

Oleolito: cos'è e come funziona

Oleolito: tutta la forza della natura in un olio!
 
Macerare fiori e piante in un olio è un ottimo metodo per prendersi cura del nostro corpo!
 
A volte, vi capita mai di fermarvi stupiti ad ammirare un prato in primavera così colorato, così ricco di piante e fiori, oppure fermarvi e incantarvi davanti alla bellezza di una pianta spontanea che nessuno ha piantato e nemmeno curato... Io rimango estasiata davanti alla bellezza della Natura e mi chiedo sempre come integrare quella bellezza con la mia vita.
Abbiamo perso l'abitudine e non sappiamo più come integrare la Natura nelle nostre vite.
Crediamo che ci vogliano studi botanici a grandi livelli e dei laboratori superaccessoriati per poter ricavare dalla Natura quello che ci occorre per viviere meglio....
Ma non è così.
Uno dei modi più semplice per ricevere dalla Natura i suoi benefici è preparare un oleolito.
 
Un oleolito è l'estratto di un erba o di una pianta in un solvente grasso, solitamente un olio vegetale.
La preparazione è antichissima... Ognuno utilizzava l'olio vegetale che poteva reperire più facilmente nella propria zona. Oggi sappiamo che ogni olio vegetale ha le sue proprietà.
Diciamo che per cominciare l'olio extravergine di oliva biologico è una ottima base. In seguito, potremo cimentarci anche con altri oli vegetali come quello di mandorle, di sesamo, di jojoba, etc. Naturalmente è importante la qualità dell'olio che sceglieremo e vi consiglio sempre di utilizzare olio con premitura a freddo di provenienza biologica. All'olio extravergine di oliva vengono attribuite parecchie qualità, fra le quali, lenitive, emollienti, nutrienti, sebo restitutive e via dicendo.
 
Ci occorerrano anche un vasetto di vetro, possibilmente di colore scuro.
 
Un oleolito si prepara generalmente con piante e fiori freschi, ma se questi presentano molta umidità, è meglio l'essicazione al sole prima di procedere alla macerazione. D'inverno, ovviamente, possiamo mettere ad "essicare" le nostre piante su un canovaccio asciutto dopo averle lavate ed asciugate.
Questo procedimento è importante perchè la pianta fresca contiene acqua e questa evaporerebbe nell'olio facendolo irrancidire.
 
Gli oleoliti più conosciuti sono quello di Iperico e di Calendula.
 
I fiori raccolti si posano sul fondo del  vaso pigiandoli un pochino. Si può riempire il vaso fino a 3/4 della sua altezza. Quindi si riempie il vaso di olio fino a ricoprire interamente i fiori. Il rapporto tra l'olio e i fiori è generalemnte 1:3.
 
La macerazione dura 40 giorni. Una volta terminata la macerazione, l'oleolito va torchiato e filtrato. E' possibile lasciarlo decantare un paio di giorni ancora prima di imbottigliarlo per fargli perdere eventuali tracce di umidità residua. Questo procedimento in vaso (o bottiglia) scura è molto importante per la buona conservazione dell'oleolito. Se fatto bene, si conserverà per due anni.
 
Per approfondire meglio l'argomento, riporto un intervento tratto dal sito Sai Cosa Ti Spalmi? :
 
Pianta fresca o pianta secca?
In alcuni casi è d'obbligo utilizzare la pianta fresca (Melissa, Iperico, Celidonia) perché essa soffre eccessivamente dei processi di essicazione; in altri casi si dovranno valutare i pro e i contro singolarmente. Generalmente l'utilizzo della pianta secca è preferibile perché ci permette di evitare rischi di irrancidimento o crescita batterica a causa della presenza dell'acqua.
Nel caso decidessimo di utilizzare materiale fresco, i seguenti tre stratagemmi permetteranno di ridurre al massimo i rischi:
1. Prima di immergere il materiale nell'olio disponetelo su un telo/carta bianca all'aperto in zona ombreggiata perché perda parte della sua acqua; lasciatelo 4-5 ore oppure fino a che non abbia perso metà del suo peso.
2. Quando preparate l'oleolito, non coprite il recipiente/vaso con un coperchio bensì con un telo o carta da alimenti, in modo che l'acqua possa evaporare.
3. Dopo avere separato l'oleolito dal materiale vegetale, lasciatelo riposare per 4 giorni in un recipiente alto, coperto con un telo/carta alimentare. Dopo 4 giorno troverete che dall'olio si è separato uno strato di acqua e residui, che rimarra al fondo del recipiente. Potrete allora sifonare, o semplicemente versare, l'oleolito in un secondo recipiente, ed eliminare il residuo. Per maggiore sicurezza ripetete questo procedimento una seconda volta. Quando finalmente metterete un coperchio sul recipiente, tornate a verificare dopo qualche giorno: se sulla parte interna del coperchio oppure sul collo si sono formate delle goccioline significa che una certa quantità di acqua è rimasta.
 
Ci sono due metodi per preparare un oleolito.
1. Metodo a bagnomaria.
Sminuzzare il materiale e mescolarlo in un recipiente di acciaio o altro materiale inerte (vetro, ceramica) con olio di oliva. Usate 250 grammi di pianta secca o 750 grammi di pianta fresca per 500 ml di olio, o comunque abbastanza olio per coprire completamente il materiale vegetale (altri autori suggeriscono 7 parti di olio per 1 parte di pianta secca: sperimentate per trovare il rapporto che vi è più semplice gestire). Mettete il recipiente a bagnomaria con un coperchio (pianta secca) o un telo (pianta fresca) e lasciate andare a fuoco basso mescolando occasionalmente per 2-4 ore. L'olio non deve mai scendere sotto il livello della pianta, l'acqua deve sempre sobbollire molto leggermente, e il recipiente non deve mai toccare il fondo della pentola.
Posizionare un telo pulito o un filtro non metallico molto sottile su un recipiente, versate la massa di pianta e olio e filtrate, strizzando con forza per ottenere il massimo di olio dal materiale; se la pianta è fresca non esagerare con la forza per non ottenere troppa acqua. L'olio ottenuto è l'oleolito: se lo volete utilizzare subito filtratelo ancora per assicurarvi che non vi siano residui di pianta che potrebero causare problemi di irrancidimento e di carica batterica. Se invece volete ottenere un olio più 'carico' potete mescolare all'oleolito una nuova porzione di materiale vegetale e ripetere l'operazione una seconda volta.
Alla fine imbottigliate riempendo sempre fino all'orlo, chiudete e mettete una etichetta specificando la natura dell'olio e la data di produzione.
 
2. Metodo a digestione solare.
Utilizzate le stesse quantità di olio e pianta viste sopra, ma questa volta mettete il tutto in un recipiente di vetro scuro (oppure oscurato) con coperchio stagno, in modo che l'olio copra completamente tutto il materiale vegetale e senza lasciare alcuno spazio tra l'olio e il coperchio. Mettete il contenitore al sole di giorno e in luogo fresco e buio di notte, per due settimane. Filtrate e imbottigliate con etichetta, oppure utilizzate un nuovo 'carico' di pianta per produrre un 'doppio olio'.
 
Conservare gli oli.
Il modo migliore per preservare i vostri oli è di assicurarsi di utilizzare solo utensili puliti e asciutti, e di eliminare tutta l'acqua che dovesse essere presente nell'olio. E' possibile poi aggiungere qualche goccia di olio essenziale (1-2 goccie per 30 gr) e della vitamina E. Se preparate l'olio con il metodo del bagno maria mettete la vitamina E e gli oli alla fine del processo, a temperatura ambiente. Se invece utilizzate il metodo solare mettete la vitamina E nell'olio prima di immergervi le piante.
Per quanto riguarda l'utilizzo della viitamina E come antiossidante, è bene fare presente che le capsule di supplemento vitamina E (o tocoferolo) sono quasi esclusivamente composte da d- o d,l-tocopheril acetato, e come tali non agiscono come antiossidanti. Sono infatti vitamine per consumo umano, e diventano agenti efficaci solo quando le esterasi dell'organismo separano l'acetato per dare tocoferolo vero e proprio. Solitamente come agenti antiossidanti si usano gamma e delta-tocoferoli.
 
Gli oleoliti nascono come preparazioni da usare localmente, sopratutto sulla pelle. Oppure possono essere ingredienti pregiatissimi per preparare creme, unguenti ed altri cosmetici per la pelle.
Possono anche essere assunti per bocca, ma è meglio non cimentarci in questo tipo di preparazioni che richiedono una certa esperienza.
 
Passiamo allora a qualche ricetta di oleoliti. Per farlo, vi pubblico un video preso dal canale di youtube di Carlita. In questo video lei prepara diversi oleoliti (arance, mandarini, edera, rosmarino, etc) per realizzare vari oleoliti. Nella seconda parte spiega l'uso che ne potete fare.
 
 
Buona preparazione.
 
Foto e testi appartengono ai legittimi proprietari.

venerdì 7 dicembre 2012

Cibi Naturali: i Germogli

I Germogli
 
I germogli sono uno degli alimenti più ricchi e vitali di cui disponiamo. Putroppo, in Italia, è veramente difficile trovarli allo stato "fresco", tranne gli ormai conosciuti "germogli di soia" ed è ancora più difficile trovarli di qualità. Ma non esistono solo i germogli di soia... In realtà ne esistono tantissime varietà tante quante sono le specie botaniche edibili! Visto che non si trovano in giro, ho pensato di fare un post per spiegarvi come li coltivo io a casa!!
 
Partiamo dal presupposto che qualsiasi verdura, prima di diventare tale è stata un germoglio, e la maggior parte di questi germogli è commesibile. Soprattutto può essere coltivata in proprio a casa in pochissimo spazio e ottenendo un "orto casalingo" in cui piccolissimi getti di pochi centimetri hanno in se tutte le proprietà e tutte le vitamine della pianta adulta.
 
La coltivazione dei germogli a casa è davvero molto semplice. Basta seguire piccole regole, qualche annaffiatura ed in soli 4 giorni potete già gustare il vostro raccolto!!
 
Per prima cosa vi occorrerà il contenitore che farà da "germogliatore". In commercio ne esistono tanti (a me è stato regalato a Natale scorso), ma per rimanere in tema di riciclo... vediamo come costruircene uno.
 
Germogliatore
 
Sul sito di Erbaviola c'è spiegata molto bene la costruzione di un germogliatore utilizzando i contenitori di plastica in cui sono vendute le carote, o altre verdure.
Ve ne serviranno almeno tre.
Poi seguite tutte le istruzioni riportate nel sito.
In genere sono delle confezioni molto pratiche che non si tende a buttare via perchè possono tornare utili come contenitori...
 
 
Ma se qualcuno volesse acquistarlo, vi indico lo stesso modello che è stato regalato a me. Io mi sono trovata molto bene e sopratutto avendo tre livelli posso far germogliare fino a tre specie di germogli diversi!
Lo potete acquistare sul sito di Macrolibrarsi al prezzo di € 24,50. In questo periodo c'è lo sconto del 10% e costa € 22,06.
Si tratta di tre vaschette rotonde impilabili fra loro da un supporto al centro della vaschetta. Sono tutte forate tranne l'ultima, per cui quando innaffiate, l'acqua dalla vaschetta superiore passa a tutte quelle sottostanti e si deposita nell'ultima.
 
Poi dobbiamo procurarci le sementi da far germogliare.
In commercio ne esistono di tantissime marche. Diciamo che quelle più accreditate  e conosciute in Italia sono Geo, Vogel, Sonnentor e Biofarm. Personalmente li acquisto localmente presso qualche negozio di macrobiotica, oppure dall'Erboristeria di mia sorella. Se invece voglio qualche germoglio più ricercato li acquisto on-line, sempre su Macrolibrarsi.
Vi vorrei dare solo qualche piccolo consiglio sull'acquisto. Se vi rivolgete ad un negozio di macrobiotica, per avere la certezza sdi acquistare semi di germogli provienienti da agricolture biologiche, state attenti ad una cosa: i semi di alfa-alfa, di crescione e di ravanello si devono necessariamente vendere in bustine ma isemi dei ceci, fagioli, lenticchie, etc... non acquistateli ijn bustine! se girate nel negozio, è probabile che troviate allo stesso prezzo della bustina che contiene pochi semi, la confezione da mezzo chilo. Questo per dirvi che i fagioli, i ceci, le lenticchie... ed altri legumi sono tutti germogliabili! e quindi non fatevi infinocchiare dalla confezione specifica!!
Ovviamente non vanno assolutamente bene le bustine dei semi per l'orto perchè subiscono dei trattamenti particolari per andare "sotto terra"!
 
Ora abbiamo tutto il necessario per la nostra coltivazione.
 
Si possono far germogliare quasi tutti i semi, c'è solo l'imbarazzo della scelta, ma i più indicati e sperimentati sono il frumento (o grano), la soia verde, il miglio, i ceci, i fagioli, le lenticchie, il riso integrale, l'avena, il girasole, e qualunque altro seme commestibile la fantasia vi suggerisca.
Bisogna evitare i semi delle solanacee (es. patata, pomodoro) perché contengono sostanze tossiche.
E' preferibile utilizzare semi di coltivazione biologica, quelli cioè ottenuti senza uso di concimi chimici di sintesi, di diserbanti, di anticrittogamici e altri veleni, per ovvi motivi.
Il metodo più semplice per ottenere i germogli, se non si dispone di un germogliatore apposito, è quello di disporre i semi ben mondati e sciacquati in un piatto fondo con dell'acqua, in modo che vi restino immersi; coprirli quindi con un tovagliolo umido e lasciarli a bagno da sei a dodici ore, a seconda della grandezza dei semi. Al mattino i semi vanno risciacquati ancora e disposti nuovamente sul fondo del piatto, così umidi come sono, ma senza aggiungere altra acqua; vanno nuovamente ricoperti col tovagliolo umido e ancora con un piatto rovesciato, e lasciati germogliare.
 
E' buona norma, qualunque sia il metodo di germogliazione scelto, tenere i semi a bagno per una notte. Il giorno dopo sciacquarli e deporli nel germogliatore. Innaffiare alemno due volte al giorno per 4 giorni e riportli in un luogo buio. Quando saranno spuntati esporli alla luce in modo che si arricchiscano di clorofilla.
Qui di seguito vi metto un video che spiega come far germogliare con il germogliatore che mi hanno regalato:
 
 
In quest'altro video, invece, spiegano come far germogliare i semi usando un boccaccio di vetro:
 
 
Va comunque detto che non tutti i germogli possono essere mangiati crudi. In pratica ci sono alcuni germogli che sarebbe meglio consumare dopo una breve sbollentatura per far si che perdano o meglio, si disattivano gli "antinutrienti" che contengono. Diciamo, in linea di massima che, quelli che si possono consumare crudi sono i germogli di ceci, lenticchie e soia verde. Gli altri è meglio dargli una rapida bollitura. Ma se qualche volta li doveste mangiare crudi, non succede nulla.
 
Allora, pronti con i germogli?
 
Foto e testi appartengono ai legittimi proprietari.