sabato 15 dicembre 2012

Aromaterapia: oli essenziali (Kit indispensabile)

AROMATERAPIA
 
Il mio kit indispensabile.
 
Continua il nostro viaggio nel mondo dell'aromaterpia e degli oli essenziali.
Oggi vi voglio parlare del kit che mi sono realizzata selezionando gli oli essenziali che possono risolvere la maggior parte dei problemi.
 
Innanzitutto la lavanda, che adoro!
 
Il suo nome è [lavandula angustifolia] – Tra le sue proprietà ricordiamo il suo effetto analgesico, antibatterico, antimicotico, antinfiammatorio, antisettico, antispastico, calmante, sedativo, carminativo, cicatrizzante, ipotensivo, tonico.
L’olio essenziale di lavanda è un ottimo rimedio da pronto soccorso, essendo fortemente antisettico e cicatrizzante. Ma ha tantissime altre fantastiche proprietà e impieghi.
L’olio essenziale di lavanda è estremamente efficace contro piccole ustioni da sole e da fuoco.
Per ottenere proprietà lenitive, cicatrizzanti e rinfrescanti si può utilizzare l’olio essenziale diluito con gel di aloe (5 gocce di olio essenziale puro di lavanda in 5 ml di gel di aloe).
Poche applicazioni permettono di rigenerare e decongestionare efficacemente una pelle scottata dal sole o una piccola ustione da fuoco, impedendo anche una possibile infezione batterica.
Questa lozione può essere impiegata con successo anche su lievi tagli o graffi.
In estate puoi preparare una efficace Lozione Doposole Spray aggiungendo 20 gocce di olio essenziale puro di lavanda a 250 ml di acqua minerale naturale. Questo composto può essere conservato in un contenitore spray nel frigo ed utilizzato più volte al giorno per rinfrescare la pelle e tonificare le gambe stanche.
Se soffri di problemi circolatori, sia di circolazione sanguigna che linfatica, la lavanda può offrirti un aiuto irrinunciabile.
Miscelando 20 gocce di olio essenziale di lavanda in 100 ml di olio di girasole (o altro olio vettore)  ottieni un ottimo olio da massaggiare quando hai le caviglie gonfie e doloranti, per riattivare la circolazione. Devi fare attenzione ad effettuare il massaggio dalla caviglia verso il ginocchio, in modo da stimolare il ritorno del flusso sanguigno verso il cuore ed evitare ristagni di liquidi agli arti inferiori. L’olio di girasole è ricco di vitamina E ma non unge; questo ti permette di effettuare il massaggio anche prima di andare a letto.
Sfruttando la proprietà rigenerante sull’epidermide, puoi preparare anche un ottimo olio anti età per il viso, che riduce persino la presenza di macchie scure.
Si ottiene aggiungendo 20 gocce di olio essenziale di lavanda a 30 ml di olio di rosa mosqueta.
Se curiosate un po' nel blog, troverete anche la ricetta dello struccante bifasico nel quale metto quasi sempre l'o.e. di lavanda!!
E’ un rimedio fantastico contro capelli grassi, dermatiti, eczemi, e in particolar modo, contro la dermatite seborroica. E’ una patologia assai diffusa, che si scatena prevalentemente ai cambi di stagione, con fenomeni infiammatori sul volto, soprattutto sulle sopracciglia e intorno alle narici.
La pelle appare rossa con scaglie sebacee biancastre, è forte la sensazione di prurito e, di solito, oltre all’infiammazione vi è una sovra infezione batterica e/o micotica. Spesso è legata a fattori allergici e può essere scatenata dallo stress. La lavanda mette in campo, in questo caso, una sinergia di attività. Da un punto di vista fisico migliora l’infiammazione, riequilibra il livello di sebo e riduce lo stato allergico. Preparato: 20 gocce di olio essenziale di lavanda in 50 ml di olio di jojoba. Si applica sul viso mattina e sera, insistendo sulle zone più infiammate.
Da un punto di vista psichico l’aroma della lavanda calma lo stato di stress, ridonando una sensazione di equilibrio e di pace interiore. La lavanda calma le tensioni, riduce lo stress in generale, mitiga l’aggressività delle sindromi premestruali, riequilibra un battico cardiaco un pò accellerato.
Massaggia l’olio essenziale di lavanda sulle tempie, sul collo e alla base dei capelli per ridurre la tensione, migliorare la cefalea (di origine intensiva) e alleviare l’ansia (sempre diluito in olio vettore!! Mi raccomando).
Per profumare gli ambienti diffondi l’olio essenziale di lavanda in casa, attraverso gli umidificatori o le lampade per aromi, migliorando l’armonia famigliare.
 
E queste sono solo alcune delle infinite proprietà dell'o.e. di Lavanda...
 
Nei prossimi post vi parlerò degli altri oli essenziali che compongono il mio kit di indispensabili!
 
Foto e testi appartengono ai legittimi proprietari.
Fonti:
Aromaterapia professionale: http://aromaterapia.4blog.info/
Naturalmentemamma: http://naturalmentemamma.it
 
 

Uncinetto: idee varie

Uncinetto... Idee in libertà

L'uncinetto è una tecnica creativa che mi rilassa tantissimo. Si possono realizzare davvero una infinità di oggetti e trasformarne altri che non piacciono più.
Una possibilità infinita viene fornita dai moduli. Tanti piccoli moduli uniti fra di loro danno vita ad una sterminata possibilità di creazioni...
 
Una fra queste è gli "scacciapensieri"...
Questo rappresentato nella foto è formato da un anello rivestito sempre all'unicinetto e decorato con un bordo fantasia e poi tantissimi moduli colorati che pendono da catenelle colorate nelle quali sono state infilate delle perle colorate...
Ma possono essere decorati con qualunque altra cosa voi abbiate già a disposizione in casa.
Divertitevi con gli schemi dei moduli che vi pubblico più sotto al post a creare voi uno scacciapensieri su "misura" per le vostre case....
 
 
 
 
Ancora, con i moduli si possono realizzare degli originalissmi plaid. Il plaid può essere realizzato interamente a punto rete (come nella foto), oppure formato solo da moduli uniti fra di loro.
 
 
 
Nella foto successiva gli schemi dei moduli, sempre presi dal Le blog de Anne.
 
 
 
Possiamo ancora inventare delle originalissime collane. Rivestendo una pietra (come nella immagine) ed appendendo il ciondolo realizzato ad una collana già esistente oppure possiamo realizzarla noi stesse, sempre all'uncinetto, facendo una catenella e se ci sembra troppo sottile possiamo aggiungere altre catenelle oppure fare un giro a punto basso.
Si inizia la lavorazione di un modulo o di un centrino e poi, arrivata a coprire la facciata della pietra si inzia a ridurre le maglie fino a farlo aderire perfettamente...
Non è difficile!
Provare per credere!

E che dire dei fermatenda?
 
Magari non riusciamo mai a trovare quello che ci ppiace veramente e che sta bene sia con la tenda che con l'arredo.
 
Quello nella foto è solo un esempio, ma possono essere realizzati in tanti modi diversi.
 
Sotto vi riporto gli schemi di qualche fiore così potrete realizzare qualcosa di simile a quello in foto, oppure creare secondo la vostra fantasia...







Guardate che belle queste tre roselline...











Buon lavoro!!!

Foto e testi appartengono ai legittimi proprietari.

Uncinetto: le presine

Le presine

In questo post realizziamo delle presine all'uncinetto.
Vi inserisco gli schemi di quelle più simpatiche che ho trovato sul sito Le blog de Anne:

Iniziamo con una prima carrellata...

 
Poi abbiamo una seconda carrellata...
Ed una terza ricchissima carrellata di presine...





































Ed ora gli schemi!!!






 
 
Buon divertimento!!!
 
Foto e testi appartengono ai legittimi proprietari.

martedì 11 dicembre 2012

La pasta fatta in casa

La pasta fresca fatta in  casa!

Oggi vi propongo la pasta fresca fatta in casa.
Sicuramente in giro sul web ci sono una infinità di ricette con mille varianti... Tutte buonissime di sicuro, ma io credo che la ricetta più buona sia quella tramandata di madre in figlia.
 
Cominciamo col dire che con moltissima probabilità non è nata in Italia. E' stata sicuramente importata dal lontano Oriente. Però quello che è sicuro è che in Italia ci siamo specializzati meglio sulla preparazione e sappiamo di certo come cucinarla e soprattutto come condirla! Tanto che è diventata il piatto nazionale e rientra ormai nella famosa dieta mediterranea che tutto il mondo ci copia!
 
La pasta fresca è un impasto di farina di frumento impasta con acqua o uova da cui si ricavano vari formati. Tantissimi sono i formati della pasta che possiamo realizzare anche senza grandi strumenti.. E per ogni formato c'è il suo condimento, ovviamente.
 
Ricetta Pasta fresca "Semplice"
Questa ricetta di base serve per realizzare le orecchiette, strozzapreti, cavatelli...
Ho chiamato così questa ricetta perchè la farina viene impastata solo con acqua e un pizzico di sale.
Per circa 4 persone:
  • 400 gr di semola di grano duro
  • 250 gr di acqua tiepida circa
  • una presa di sale
Versare la semola a fontana sulla spianatoia, incominciare a versare un po' di acqua fredda nella cavità centrale e impastare poca farina. Continuare a versare acqua e a raccogliere e impastare farina fino al suo esaurimento. Alla fine si deve ottenere un impasto liscio ed elastico. La farina non assorbe sempre la stessa quantità di acqua e quindi non è possibile precisare più di tanto la dose.
Coprire con un telo la pasta e farla riposare per circa 30 minuti prima di lavorarla nuovamente per dare il formato.
 
Ricetta Pasta fresca all'uovo
Utilizzate questo impasto se volete relazzare delle pappardelle, tagliatelle, ravioli, lasagne, quadrotti...
Questa ricetta invece prevede l'uso delle uova al posto dell'acqua. Esiste un rapporto tra la quantità di farina e quella delle uova e possiamo dire che metteremo 1 uovo ogni 100 gr di farina a persona. Per cui, se volessimo preparare pasta fresca all'uovo per 4 persone metteremo:
  • 400 gr di farina
  • 4 uova
  • una presa di sale
Disporre a fontana la farina, mettervi al centro le uova, con la punta delle dita amalgamare le uova con la farina. Lavorare il composto con energia, tirandolo, riavvolgendolo, schiacciandolo con i pugni, fino a quando la massa si presenterà liscia ed elastica.
Coprire con un telo la pasta e farla riposare per circa 30 minuti. Una volta che la pasta ha riposato potete procedere a realizzare i vari formati secondo le vostre esigenze.
 
Di seguito vi riporto un piccolo promemoria per colorare la pasta con gli ingredienti preso dal sito di Cucinario dove potrete trovare anche una vasta panoramica dei formati della pasta.
 
Pasta fresca colorata
 

Pasta verde agli spinaci:
Aggiungete all'impasto base per ogni 100 gr. di farina di grano tenero 10 gr. di spinaci, precedentemente sbollentati, strizzati e tritati finemente.

Pasta verde alle erbe:
Per ogni 100 gr. di farina pulite e lavate 1 mazzetto di erbe aromatiche, asciugatele, passatele al frullatore con 1 cucchiaio di olio extravergine di oliva e aggiungete al composto.

Pasta rosa al pomodoro:Per ogni 100 gr. di farina aggiungere 1 cucchiaio di concentrato di pomodoro diluito in poca acqua tiepida.

Pasta viola alla barbabietola:Aggiungete all'impasto un pezzetto di barbabietola cotta al forno e passata al passaverdure.
Se l'impasto risultasse troppo umido, unite altra farina sufficiente a renderlo più sodo ed elastico.

Pasta marrone al cacao:Aggiungere all'impasto 1 cucchiaio raso di cacao in polvere setacciato.

Pasta gialla alla zucca:Per ogni 100 gr. di farina aggiungere 100 gr. di polpa di zucca cotta al forno (per questo impasto dimezzate il numero delle uova perchè la zucca rende l'impasto piuttosto umido.

Pasta gialla allo zafferano:Per ogni 100 gr. di farina impiegata aggiungere all'impasto 1/4 di bustina di zafferano in polvere.

Pasta nera al nero di seppia:Per ogni 100 gr. di farina calcolate 1 vescichetta di seppia:
Versate il contenuto delle vescichette in una ciotola, diluite con due cucchiai di acqua tiepida.
Setacciate la farina sulla spianatoia, disponetela a fontana, mettetevi al centro le uova, un pizzico di sale e il nero di seppia filtrato.

Uno dei siti che ha fatto un buo video sulla preparazione della pasta fresca è quello di GialloZafferano:
 
 
Alla prossima!
 
Foto e testi appartengono ai ledittimi proprietari.

lunedì 10 dicembre 2012

Curcuma




CURCUMA

Avete mai sentito parlare di questa spezia indiana?
Avete visto nella foto che meraviglioso colore ha?
Io, ho la fortuna di avere una sorella che ha un’erboristeria e di poter conoscere i nomi di spezie che la maggior parte delle persone ignorano…Poi di quelle che particolarmente mi incuriosiscono approfondisco la loro storia, provo a fare qualche ricetta, sperimento il loro sapore…
 

Il nome Curcuma deriva dal Sanscrito Kum-Kuma (significa zafferano, infatti viene considerata lo “zafferano delle Indie”). Si tratta di una pianta da sempre utilizzata in India sia in cucina che in ambito medico. Ancora oggi, infatti, è uno degli ingredienti principali del curry indiano ed è utilizzato anche nella preparazione della mostarda. Nella medicina Ayurvedica è utilizzata come depurativo (da oltre 5000 anni!!), come digestivo, in presenza di febbre, infezioni, dissenteria, disturbi epatici… I suoi rizomi, che sono la parte della pianta che contiene i principi attivi, o droga, vengono fatti bollire per parecchie ore e fatti seccare in grandi forni, dopodiché vengono schiacciati fino ad ottenere una polvere giallo-arancione che viene comunemente utilizzata come spezia nella cucina del Sud Asia.



Recenti studi hanno dimostrato una spiccata capacità, di questa spezia, di stimolare e rinforzare il sistema immunitario perché attiva un peptide che sarebbe il responsabile dell’attacco ai microbi/virus. Ovviamente non mi dilungo sull’aspetto medico. Ma vorrei invece raccontarvi come viene utilizzato in cucina in modo da poterlo integrare nella vostra alimentazione.
Intanto si vende sfusa, da qualunque erboristeria ben fornita.
Di colore simile al curry, la curcuma è più vicina allo zenzero per il suo sapore leggermente muschiato ed è per questo che se ne consiglia l’assunzione controllata altrimenti il sapore naturale dei cibi potrebbe essere alterato troppo e invece di trarne beneficio il nostro fisico arriva a detestare questa spezia e tutte quelle della sua famiglia per una sorta di reazione a catena.
Si utilizza per aromatizzare il tè. Ne basta la punta di un cucchiaino. Oppure per aromatizzare e colorare altre pietanze come ad esempio frittate, sughi, carne di pollo, etc. C’è anche chi la usa per insaporire la pasta versando un cucchiaino nell’acqua prima di cuocere la pasta. Ancora qualcun altro preferisce colorare i legumi utilizzando questa spezia…E' importante ricordare che la curcuma va assunta insieme al pepe nero o al tè verde per facilitarne l'assorbimento. Non solo. Anche l'abbinamento a qualche grasso, tipo olio d'oliva, burro, o quant'altro, facilita l'assorbimento della curcuma. Dato il suo colore molto intenso, è considerata un colorante naturale. Infatti, nell’industria alimentare è utilizzata come colorante atossico, con la sigla E-100. Nel secolo scorso, si è diffusa in occidente come colorante per tessuti, ma anche legno e carta.
 
Vi riporto uno stralcio dal sito:

http://www.erbeofficinali.org/dati/deleo/monogr/curcuma.php
 
QUI DI SEGUITO RIPORTIAMO ALCUNI STUDI IN CUI SONO STATI EVIDENZIATI GLI EFFETTI BENEFICI DELLA CURCUMA



 
 
CANCRO ALLA MAMMELLA



In alcuni studi sui topi la curcumina ha ridotto di molto la diffusione metastatica del tumore della mammella. Si crede che la curcumina e la curcuma possano essere molto utili nella prevenzione di questo tumore attraverso tre meccanismi:

1) riduzione dell'effetto simil-estrogenico di molte sostanze chimiche (pesticidi, materiali plastici, ecc.) che legandosi ai recettori estrogenici causano proliferazione cellulare e poi tumore;
2) "down regulation" dei recettori ormonali. Cioè, curcuma e curcumina smorzerebbero i recettori, rendendoli meno sensibili agli stimoli;
3) inibizione del COX-2, un enzima che ha un ruolo chiave nell'iniziazione e diffusione del cancro. Il COX-2 ha una lunga lista di effetti negativi: stimola la divisione delle cellule tumorali, impedisce la morte cellulare, stimola la crescita di nuovi vasi sanguigni attorno al tumore, facilita la diffusione delle metastasi.





CANCRO ALLA CERVICE UTERINA

Scienziati dell' Institute of Cytology and Preventive Oncology hanno recentemente scoperto che la curcumina protegge dai virus del papilloma (HPV), che possono causare il tumore della cervice dell'utero. I virus HPV necessitano di alcune proteine virali prodotte delle cellule del corpo per potere agire rapidamente. La curcumina impedisce il legame di queste proteine epiteliali con il virus.





CANCRO ALLA PROSTATA

L'India è il Paese dove si consuma (3-5 g per adulto al giorno) e si produce più curcuma al mondo ed è anche quello con la più bassa incidenza di tumore alla prostata. In un recente studio sui topi si è visto che l'associazione tra fenetil isotiocianati (PEICT) e curcumina, un composto naturale che si trova nelle crucifere (broccoli, cavolfiori, ecc.), ha una notevole azione preventiva sul tumore della prostata.





CANCRO DEL COLON

Un effetto positivo della curcumina su questo tumore è stato dimostrato da studi di laboratorio. Si è visto che la curcumina ha un'azione specifica sulla neurotensina, ormone gastrointestinale strettamente legato alla produzione di una proteina infiammatoria coinvolta nella genesi e nella metastatizzazione del carcinoma del colon. Circa un terzo dei tumori del colon hanno recettori per questo ormone. Secondo i ricercatori, la curcumina potrebbe essere un valida ausilio nella prevenzione e nella cura di questa forma tumorale.





LEUCEMIA INFANTILE

Studi epidemiologici mostrano che in Asia l'incidenza di questo tumore è molto inferiore rispetto all'Europa e secondo i ricercatori della Loyola University di Chicago questo sarebbe dovuti in parte all'effetto protettivo della curcuma, molto utilizzata nella cucina asiatica. L'azione antiossidante di questa spezia protegge il DNA dai danni provocati da sostanze chimiche ambientali o da quelle che si trovano nei processati. Per altro, negli esperimenti di laboratorio, la curcumina è stata in grado di inibire le crescita delle cellule leucemiche. I bambini possono trarre benefico dalla curcuma fin da lattanti. Infatti, i principi terapeutici di questa spezia passano dalla madre al bimbo tramite il latte materno.





CANCRO DEL PANCREAS

Sulla base degli studi condotti in laboratorio, i ricercatori sono convinti che la curcumina potrebbe essere d'aiuto nella prevenzione e forse anche nella cura di questo tumore.





MELANOMI


Studi di laboratorio hanno dimostrato che la curcumina provoca l'apoptosi di cellule di melanoma.




CANCRO DEL POLMONE




Sono stati dimostrati effetti positivi della curcumina su cellule tumorali in vitro.



CANCRO DEL FEGATO




Sono stati dimostrati effetti positivi della curcumina su cellule tumorali in vitro.



ARTRITE





L'artrite è anche una malattia di natura infiammatoria. Tutti gli attuali farmaci approvati per l'artrite sono anti-infiammatori. La terapia a base di Anti-TNF (fattore di necrosi tumorale) è stata recentemente approvata per questa malattia. E' stato dimostrato che la Curcumina è in grado sia di fermare la produzione di TNF che di bloccare l'azione del TNF. La Curcumina, applicata topicamente, ha dimostrato di avere attività contro l'artrite.




MORBO DI CROHN




Il morbo di Crohn è una malattia di natura infiammatoria. Tutti gli attuali farmaci approvati per questa malattia hanno attività anti-infiammatoria. La terapia anti-TNF è stato approvata per questa malattia. E' stato dimostrato che la Curcumina blocca sia la produzione che l'azione del TNF. La Curcumina assunta per via orale ha dimostrato di avere attività contro il morbo di Crohn.



FERITE




Ci sono numerosi dati sperimentali che suggeriscono che la Curcumina può accelerare la guarigione delle ferite. Ciò ha portato, per esempio, la Johnson & Johnson a commercializzare (in India) dei cerotti Band Aid contenenti Curcumina.



PSORIASI




La psoriasi è un altra malattia di natura infiammatoria. Rilevanti elementi di prova, sia negli animali che nell'uomo, indicano che la Curcumina è molto efficace contro la psoriasi quando viene applicato topicamente sulla cute.



MORBO DI ALZHEIMER





Diverse ricerche hanno scoperto che la Curcumina può aiutare il sistema immunitario a "ripulire" il cervello dal beta amiloide, il principale costituente delle placche trovate nella malattia di Alzheimer. Poiché il morbo di Alzheimer è causato in parte dall'infiammazione indotta dall'amiloide, la Curcumina ha dimostrato di essere efficace contro il morbo di Alzheimer.



EPISODI DI RAFFREDDORE




In caso di sintomi da raffreddamento si può versare mezzo cucchiaino di polvere di curcuma in una tazza di acqua bollente e lasciarla riposare per 10 minuti, quindi si aggiungono mezzo cucchiaino di zenzero e miele e si beve l'intruglio più volte al giorno.



Naturalmente, nessuno di noi è laureato in medicina, e quello che è scritto in questi post non vuole essere una terapia medica, ma qualche semplice indicazione da tenere presente e integrare con le cure che un medico ha prescritto. Magari si può chiedere consiglio al proprio dottore di fiducia in modo che lui, avendo un quadro completo su tutta la terapia seguita dal paziente, può darvi il consiglio migliore.

Buon tutto!
Porzia


Foto e testi appartengono ai legittimi proprietari.

domenica 9 dicembre 2012

I cesti fatti a mano

L'arte dell'intreccio: realizziamo un cesto.

All'inizio dell'autunno adoro fare delle passeggiate in campagna alla ricerca di pigne, legnetti, foglie ... insomma, tutto materiale naturale da utilizzare per fare dei lavoretti dentro casa oppure iniziare a preparare gli addobbi per Natale.

Durante una di queste passeggiate, mi sono fermata a guardare un albero di olivo dalla cui base partivano tanti rami lunghi (getti) ed ho pensato che quei rami così flessibili e lungi potevano certamente essere la base di una ghirlanda non necessariamente per Natale, ma da realizzare e addobbare la casa...
 
Mi sono munita allora di cesoie ed ho cominciato a raccogliere quei rami che uscivano quasi dal terreno. So che vanno tolti per far respirare la pianta, quindi sentivo che stavo facendo anche una cosa utile all'albero. Un contadino poi, mi ha informata che questa operazione si fa in luna calante e che anticamente i contadini utilizzavano quei rami per farne dei panieri.
 
Ma che cosa bella! Ho pensato. Ed ho cominciato a prendere informazioni sulla realizzazione di panieri artigianali. Ecco cosa ho imparato.
 
Esistono diversi tipi di rami che possono essere raccolti a tale scopo: fra i primi spicca il salice.
E’ un albero dalle mille risorse e dai mille usi che cresce rapidamente e che si riproduce molto facilmente. Poi, ci sono il nocciolo, la vitalba, la canna comune, l'olivo, il sanguinello, l'olmo, il castagno, il midollino, la ginestra... Su questo sito, Cesteria in Italia esiste una intera sezione dedicata ai materiali che si utilizzano per fare cesti con le schede complete su ogni pianta da come si raccoglie a come si utilizza...
 
Alcuni di questi rami raccolti possono essere utilizzati così come sono perchè mantengono inalterate le loro capacità flessibili, altri, dopo essere stati seccati vengono posti in una bacinella d'acqua e quindi resi nuovamente lavorabili.
 
Sfogliando la rivista ViviConsapevole n. 25 ho trovato un articolo interessantissimo su questa arte antichissima. Imparare a realiazzare arigianalmente un oggetto significa riallacciare un legame profondo tra l'uomo e la natura. Un legame che abbiamo perso e che sarebbe bello ritrovare.
 
Vi allego due video che spiegano molto bene come si può realizzare un cesto.
Questa è la Prima parte:


 
E questa è la seconda:
 

Infine, questo ultimo video potrebbe aiutarvi ad integrare le conoscenze apprese con i primi due video:


Ho scoperto ben presto che con questa tecnica non si realizzano solo i cesti!! Si possono infatti realizzare lumi, decorazioni per la casa... è insomma un universo inesplorato che aspetta solo le nostre mani per venire alla luce!!
 
Alla prossima.

Fonti:
http://www.passileggerisullaterra.it/cesti_ed_intrecci_decorativi.html

Gli antibiotici Naturali

Gli antibiotici Naturali
 
Siamo nella stagione fredda ed i malanni sono proprio dietro la porta.
 
Gli antibiotici di sintesi (quelli farmaceutici per intenderci), sono creati con il solo scopo di uccidere i batteri. Putroppo non solo quelli patogeni. Sacrificano anche quelli "benigni", che fanno parte del nostro organismo (come la flora intestinale) e con i quali abbiamo stabilito un rapporto di simbiosi...
Gli antibiotici naturali, invece, non cercano di sostituirsi alle nostre difese immunitarie. Anzi, le vanno a rinforzare e ad aiutare perchè siano esse in grado di sconfiggere gli "ospiti patogeni".
Gli effetti delle piante non sono solo quelli di aiutare il nostro organismo a rinforzarsi, ma agiscono anche sui tessuti, rinnovandoli...
 
Quando fu scoperta la penicillina, questo rappresentò una rivoluzione nel campo medico. Si credeva di aver trovato la soluzione per guarire malattie infettive fino ad allora ritenute non curabili. Il problema è che più tardi si scoprì che putroppo i batteri diventavano resistenti agli antibiotici. Questo accade anche nel caso dell'influenza che costringe più della metà della popolazione italiana a letto ogni anno. Ed ogni anno il vaccino cambia perchè il ceppo dei batteri dell'anno prima è diventato resistente a quell'antibiotico. Io penso che questa situazione sia dovuta al fatto che si fa un uso non più ragionevole dell'antibiotico e per di più la gente crede di potersi sostiuire al medico prescrivendosi da solo il farmaco che ora, putroppo, puoi comprare tranquillamente in farmacia senza prescrizione (vedi i farmaci detti "generici")...
 
Allora, cosa dovremmo fare per avere un corpo in forma e che non si ammali? E se proprio si dovesse ammalare, cosa posso fare per guarire in modo naturale?
 
Non sto dicendo che i farmaci non servono assolutamente a nulla, perchè mentirei, però vediamo come trarre il massimo beneficio anche dall'uso di una sostanza di sintesi come un farmaco antibiotico...
 
Intanto, credo che le basilari norme di igiene non debbano mai mancare. Lavarsi spesso le mani, pulire bene tutti i cibi acquistati (io lavo anche la carne prima di cucinarla!) e sopratutto evitare il contagio con chi si è ammalato soprattuto nella propria casa. Naturalmente, nei casi più gravi sarà sicuramente necessario l'uso del farmaco, ma limitiamolo solo ai casi veramente importanti o quendo l'uso ne sia strettamente necessario e solo dietro prescrizione medica e rispettando il dosaggio prescritto ed i giorni di terapia.
 
Ricordiamoci sempre che gli antibiotici funzionano solo in presenza di una infezione batterica. Contro le infezioni virali (come l'influenza, il raffreddore e la tosse) non servono assolutamente, anzi, possono addirittura arrecare dei danni perchè andrebbero a distruggere quei batteri come la flora intestinale che serve proprio  proteggerci contro le infezioni virali. Inoltre, non dimentichiamo che gli antibiotici vanno a gravare sul fegato e sui reni che si trovano improvvisamente a dover fronteggiare una infezione virale e l'intossicazione indotta dall'antibiotico.
Contro le malattie da raffreddamento gli antibiotici possono fare ben poco.
Quando si è vittima dell'influenza (o di otite) la miglior cura è quella di riposare, bere motlo, assumere cibi leggeri e nutrienti, assumere vitamine, e ricorrere a tutti quei rimedi naturali che possano stimolare le difese naturali e facilitare la respirazione purificando l'aria che si respira.
 
Per contrastare le infezioni si possono usare gli oli essenziali certificati per aromaterapia, che hanno dimostrato la loro validità terapeutica in numerosi studi scientifici. Non solo debellano i patogeni, ma sostengono le naturali difese e tonificano l’organismo. Infine, poiché contengono centinaia di principi attivi in proporzione variabile, non c’è il rischio di antibiotico-resistenza, poiché i microbi non riescono ad adattarsi alla loro struttura mutevole.
 
Allora vediamo insieme alcune "ricette" da utilizzare con l'uso degli oli essenziali prese dal sito della rivista ViviConsapevole:
 
Prevenzione Verde
  • 30 ml di Tintura di propoli
  • 30 gocce di Olio Essenziale Ravintsara
  • 15 gocce di Olio Essenziale Limone
 Aggiungere le gocce di olio essenziale direttamente nel boccetto di propoli, agitare bene e lasciar riposare 24 ore. Assumere tutte le mattine e alla sera 5 gocce della soluzione, sciogliendola in poca acqua. Si può usare dai primi freddi fino a primavera per rinforzare le difese organiche.
 
Antinfluenzale Aromatico
  • 20 gocce Olio Essenziale Timo thujanolo
  • 50 gocce Olio Essenziale Mirto Rosso
  • 100 gocce Olio Essenziale Ravintsara
 Emulsionare tra loro gli oli essenziali e versare 2 gocce del mix in un cucchiaio di miele di eucalipto. Assumere due o tre volte al giorno fino a completa guarigione.
 
Per chi si ammala di frequente è utile rinforzare le difese con questo mix:
  • 30 gocce Olio Essenziale Eucalipto Radiata
  • 30 gocce Olio Essenziale Limone
  • 30 gocce Olio Essenziale Cedro
 Emulsionare tra loro gli oli essenziali, versare 2 gocce del mix in un cucchiaino di olio vegetale di Calophylla e frizionare lungo la colonna vertebrale mattino e sera.
 
In caso di raffreddore, gli antibiotici non servono mai. Il raffreddore è causato sempre e solo da virus.
Il rimedio di elezione contro il raffreddore si compone da:
  • 50 gocce Olio Essenziale Ravintsara
  • 25 gocce Olio Essenziale Niaouli
 Mescolare tra loro gli oli essenziali. Utilizzare 2 gocce del mix emulsionate in un cucchiaio di miele di timo 4 volte al giorno per tre giorni.
 
La tosse che si può accompagnare o meno all'influenza è uno dei fastidi più comuni nella stagione fredda.
Per trattarla sono indicati rimedi che aiutano a sedarla (tosse secca) o a eliminare il muco bronchiale in eccesso (tosse grassa). In presenza di influenza o mal di gola si associano rimedi che combattono le infezioni e rinforzano le mucose.
 
Per la tosse grassa:
  • 20 gocce Olio Essenziale Cipresso
  • 10 gocce Olio Essenziale Eucalipto Radiata
Utilizzare 1-2 gocce del mix emulsionate in un cucchiaio di miele di castagno più volte al giorno.
 
Per la tosse secca:
  • 20 gocce Olio Essenziale Cipresso
  • 10 gocce Olio Essenziale Sandalo
 Utilizzare 1-2 gocce del mix emulsionate in un cucchiaio di miele di castagno più volte al giorno.
Infine, non si deve dimenticare l’importanza di un ambiente sano, con aria purificata da germi patogeni, in modo da evitare la propagazione del contagio, rinforzare le mucose respiratorie e facilitare la respirazione.
 
Mix da diffondere
La miscela di oli essenziali puri INNO ALL’INVERNO acquistabile dal sito Macrolibrarsi, realizzata con una sinergia di Eucalipto globulus, Arancio dolce, Limone e Legno di Hoo si rivela perfetta in casa e nei luoghi di lavoro. È sufficiente diffondere 10 gocce del mix due volte al giorno per un’ora. Ma, avendo a disposizione questi oli essenziali (o anche in parte) possiamo realizzarla noi stessi. Basti pensare che per rendere l'aria più sana nella camera da letto bastano due gocce di olio essenziale di Eucalipto nel coccio del termosifone...
 
Alla prossima.
 
Foto e testi appartengono ai legittimi proprietari.

Oleolito: cos'è e come funziona

Oleolito: tutta la forza della natura in un olio!
 
Macerare fiori e piante in un olio è un ottimo metodo per prendersi cura del nostro corpo!
 
A volte, vi capita mai di fermarvi stupiti ad ammirare un prato in primavera così colorato, così ricco di piante e fiori, oppure fermarvi e incantarvi davanti alla bellezza di una pianta spontanea che nessuno ha piantato e nemmeno curato... Io rimango estasiata davanti alla bellezza della Natura e mi chiedo sempre come integrare quella bellezza con la mia vita.
Abbiamo perso l'abitudine e non sappiamo più come integrare la Natura nelle nostre vite.
Crediamo che ci vogliano studi botanici a grandi livelli e dei laboratori superaccessoriati per poter ricavare dalla Natura quello che ci occorre per viviere meglio....
Ma non è così.
Uno dei modi più semplice per ricevere dalla Natura i suoi benefici è preparare un oleolito.
 
Un oleolito è l'estratto di un erba o di una pianta in un solvente grasso, solitamente un olio vegetale.
La preparazione è antichissima... Ognuno utilizzava l'olio vegetale che poteva reperire più facilmente nella propria zona. Oggi sappiamo che ogni olio vegetale ha le sue proprietà.
Diciamo che per cominciare l'olio extravergine di oliva biologico è una ottima base. In seguito, potremo cimentarci anche con altri oli vegetali come quello di mandorle, di sesamo, di jojoba, etc. Naturalmente è importante la qualità dell'olio che sceglieremo e vi consiglio sempre di utilizzare olio con premitura a freddo di provenienza biologica. All'olio extravergine di oliva vengono attribuite parecchie qualità, fra le quali, lenitive, emollienti, nutrienti, sebo restitutive e via dicendo.
 
Ci occorerrano anche un vasetto di vetro, possibilmente di colore scuro.
 
Un oleolito si prepara generalmente con piante e fiori freschi, ma se questi presentano molta umidità, è meglio l'essicazione al sole prima di procedere alla macerazione. D'inverno, ovviamente, possiamo mettere ad "essicare" le nostre piante su un canovaccio asciutto dopo averle lavate ed asciugate.
Questo procedimento è importante perchè la pianta fresca contiene acqua e questa evaporerebbe nell'olio facendolo irrancidire.
 
Gli oleoliti più conosciuti sono quello di Iperico e di Calendula.
 
I fiori raccolti si posano sul fondo del  vaso pigiandoli un pochino. Si può riempire il vaso fino a 3/4 della sua altezza. Quindi si riempie il vaso di olio fino a ricoprire interamente i fiori. Il rapporto tra l'olio e i fiori è generalemnte 1:3.
 
La macerazione dura 40 giorni. Una volta terminata la macerazione, l'oleolito va torchiato e filtrato. E' possibile lasciarlo decantare un paio di giorni ancora prima di imbottigliarlo per fargli perdere eventuali tracce di umidità residua. Questo procedimento in vaso (o bottiglia) scura è molto importante per la buona conservazione dell'oleolito. Se fatto bene, si conserverà per due anni.
 
Per approfondire meglio l'argomento, riporto un intervento tratto dal sito Sai Cosa Ti Spalmi? :
 
Pianta fresca o pianta secca?
In alcuni casi è d'obbligo utilizzare la pianta fresca (Melissa, Iperico, Celidonia) perché essa soffre eccessivamente dei processi di essicazione; in altri casi si dovranno valutare i pro e i contro singolarmente. Generalmente l'utilizzo della pianta secca è preferibile perché ci permette di evitare rischi di irrancidimento o crescita batterica a causa della presenza dell'acqua.
Nel caso decidessimo di utilizzare materiale fresco, i seguenti tre stratagemmi permetteranno di ridurre al massimo i rischi:
1. Prima di immergere il materiale nell'olio disponetelo su un telo/carta bianca all'aperto in zona ombreggiata perché perda parte della sua acqua; lasciatelo 4-5 ore oppure fino a che non abbia perso metà del suo peso.
2. Quando preparate l'oleolito, non coprite il recipiente/vaso con un coperchio bensì con un telo o carta da alimenti, in modo che l'acqua possa evaporare.
3. Dopo avere separato l'oleolito dal materiale vegetale, lasciatelo riposare per 4 giorni in un recipiente alto, coperto con un telo/carta alimentare. Dopo 4 giorno troverete che dall'olio si è separato uno strato di acqua e residui, che rimarra al fondo del recipiente. Potrete allora sifonare, o semplicemente versare, l'oleolito in un secondo recipiente, ed eliminare il residuo. Per maggiore sicurezza ripetete questo procedimento una seconda volta. Quando finalmente metterete un coperchio sul recipiente, tornate a verificare dopo qualche giorno: se sulla parte interna del coperchio oppure sul collo si sono formate delle goccioline significa che una certa quantità di acqua è rimasta.
 
Ci sono due metodi per preparare un oleolito.
1. Metodo a bagnomaria.
Sminuzzare il materiale e mescolarlo in un recipiente di acciaio o altro materiale inerte (vetro, ceramica) con olio di oliva. Usate 250 grammi di pianta secca o 750 grammi di pianta fresca per 500 ml di olio, o comunque abbastanza olio per coprire completamente il materiale vegetale (altri autori suggeriscono 7 parti di olio per 1 parte di pianta secca: sperimentate per trovare il rapporto che vi è più semplice gestire). Mettete il recipiente a bagnomaria con un coperchio (pianta secca) o un telo (pianta fresca) e lasciate andare a fuoco basso mescolando occasionalmente per 2-4 ore. L'olio non deve mai scendere sotto il livello della pianta, l'acqua deve sempre sobbollire molto leggermente, e il recipiente non deve mai toccare il fondo della pentola.
Posizionare un telo pulito o un filtro non metallico molto sottile su un recipiente, versate la massa di pianta e olio e filtrate, strizzando con forza per ottenere il massimo di olio dal materiale; se la pianta è fresca non esagerare con la forza per non ottenere troppa acqua. L'olio ottenuto è l'oleolito: se lo volete utilizzare subito filtratelo ancora per assicurarvi che non vi siano residui di pianta che potrebero causare problemi di irrancidimento e di carica batterica. Se invece volete ottenere un olio più 'carico' potete mescolare all'oleolito una nuova porzione di materiale vegetale e ripetere l'operazione una seconda volta.
Alla fine imbottigliate riempendo sempre fino all'orlo, chiudete e mettete una etichetta specificando la natura dell'olio e la data di produzione.
 
2. Metodo a digestione solare.
Utilizzate le stesse quantità di olio e pianta viste sopra, ma questa volta mettete il tutto in un recipiente di vetro scuro (oppure oscurato) con coperchio stagno, in modo che l'olio copra completamente tutto il materiale vegetale e senza lasciare alcuno spazio tra l'olio e il coperchio. Mettete il contenitore al sole di giorno e in luogo fresco e buio di notte, per due settimane. Filtrate e imbottigliate con etichetta, oppure utilizzate un nuovo 'carico' di pianta per produrre un 'doppio olio'.
 
Conservare gli oli.
Il modo migliore per preservare i vostri oli è di assicurarsi di utilizzare solo utensili puliti e asciutti, e di eliminare tutta l'acqua che dovesse essere presente nell'olio. E' possibile poi aggiungere qualche goccia di olio essenziale (1-2 goccie per 30 gr) e della vitamina E. Se preparate l'olio con il metodo del bagno maria mettete la vitamina E e gli oli alla fine del processo, a temperatura ambiente. Se invece utilizzate il metodo solare mettete la vitamina E nell'olio prima di immergervi le piante.
Per quanto riguarda l'utilizzo della viitamina E come antiossidante, è bene fare presente che le capsule di supplemento vitamina E (o tocoferolo) sono quasi esclusivamente composte da d- o d,l-tocopheril acetato, e come tali non agiscono come antiossidanti. Sono infatti vitamine per consumo umano, e diventano agenti efficaci solo quando le esterasi dell'organismo separano l'acetato per dare tocoferolo vero e proprio. Solitamente come agenti antiossidanti si usano gamma e delta-tocoferoli.
 
Gli oleoliti nascono come preparazioni da usare localmente, sopratutto sulla pelle. Oppure possono essere ingredienti pregiatissimi per preparare creme, unguenti ed altri cosmetici per la pelle.
Possono anche essere assunti per bocca, ma è meglio non cimentarci in questo tipo di preparazioni che richiedono una certa esperienza.
 
Passiamo allora a qualche ricetta di oleoliti. Per farlo, vi pubblico un video preso dal canale di youtube di Carlita. In questo video lei prepara diversi oleoliti (arance, mandarini, edera, rosmarino, etc) per realizzare vari oleoliti. Nella seconda parte spiega l'uso che ne potete fare.
 
 
Buona preparazione.
 
Foto e testi appartengono ai legittimi proprietari.

venerdì 7 dicembre 2012

Cibi Naturali: i Germogli

I Germogli
 
I germogli sono uno degli alimenti più ricchi e vitali di cui disponiamo. Putroppo, in Italia, è veramente difficile trovarli allo stato "fresco", tranne gli ormai conosciuti "germogli di soia" ed è ancora più difficile trovarli di qualità. Ma non esistono solo i germogli di soia... In realtà ne esistono tantissime varietà tante quante sono le specie botaniche edibili! Visto che non si trovano in giro, ho pensato di fare un post per spiegarvi come li coltivo io a casa!!
 
Partiamo dal presupposto che qualsiasi verdura, prima di diventare tale è stata un germoglio, e la maggior parte di questi germogli è commesibile. Soprattutto può essere coltivata in proprio a casa in pochissimo spazio e ottenendo un "orto casalingo" in cui piccolissimi getti di pochi centimetri hanno in se tutte le proprietà e tutte le vitamine della pianta adulta.
 
La coltivazione dei germogli a casa è davvero molto semplice. Basta seguire piccole regole, qualche annaffiatura ed in soli 4 giorni potete già gustare il vostro raccolto!!
 
Per prima cosa vi occorrerà il contenitore che farà da "germogliatore". In commercio ne esistono tanti (a me è stato regalato a Natale scorso), ma per rimanere in tema di riciclo... vediamo come costruircene uno.
 
Germogliatore
 
Sul sito di Erbaviola c'è spiegata molto bene la costruzione di un germogliatore utilizzando i contenitori di plastica in cui sono vendute le carote, o altre verdure.
Ve ne serviranno almeno tre.
Poi seguite tutte le istruzioni riportate nel sito.
In genere sono delle confezioni molto pratiche che non si tende a buttare via perchè possono tornare utili come contenitori...
 
 
Ma se qualcuno volesse acquistarlo, vi indico lo stesso modello che è stato regalato a me. Io mi sono trovata molto bene e sopratutto avendo tre livelli posso far germogliare fino a tre specie di germogli diversi!
Lo potete acquistare sul sito di Macrolibrarsi al prezzo di € 24,50. In questo periodo c'è lo sconto del 10% e costa € 22,06.
Si tratta di tre vaschette rotonde impilabili fra loro da un supporto al centro della vaschetta. Sono tutte forate tranne l'ultima, per cui quando innaffiate, l'acqua dalla vaschetta superiore passa a tutte quelle sottostanti e si deposita nell'ultima.
 
Poi dobbiamo procurarci le sementi da far germogliare.
In commercio ne esistono di tantissime marche. Diciamo che quelle più accreditate  e conosciute in Italia sono Geo, Vogel, Sonnentor e Biofarm. Personalmente li acquisto localmente presso qualche negozio di macrobiotica, oppure dall'Erboristeria di mia sorella. Se invece voglio qualche germoglio più ricercato li acquisto on-line, sempre su Macrolibrarsi.
Vi vorrei dare solo qualche piccolo consiglio sull'acquisto. Se vi rivolgete ad un negozio di macrobiotica, per avere la certezza sdi acquistare semi di germogli provienienti da agricolture biologiche, state attenti ad una cosa: i semi di alfa-alfa, di crescione e di ravanello si devono necessariamente vendere in bustine ma isemi dei ceci, fagioli, lenticchie, etc... non acquistateli ijn bustine! se girate nel negozio, è probabile che troviate allo stesso prezzo della bustina che contiene pochi semi, la confezione da mezzo chilo. Questo per dirvi che i fagioli, i ceci, le lenticchie... ed altri legumi sono tutti germogliabili! e quindi non fatevi infinocchiare dalla confezione specifica!!
Ovviamente non vanno assolutamente bene le bustine dei semi per l'orto perchè subiscono dei trattamenti particolari per andare "sotto terra"!
 
Ora abbiamo tutto il necessario per la nostra coltivazione.
 
Si possono far germogliare quasi tutti i semi, c'è solo l'imbarazzo della scelta, ma i più indicati e sperimentati sono il frumento (o grano), la soia verde, il miglio, i ceci, i fagioli, le lenticchie, il riso integrale, l'avena, il girasole, e qualunque altro seme commestibile la fantasia vi suggerisca.
Bisogna evitare i semi delle solanacee (es. patata, pomodoro) perché contengono sostanze tossiche.
E' preferibile utilizzare semi di coltivazione biologica, quelli cioè ottenuti senza uso di concimi chimici di sintesi, di diserbanti, di anticrittogamici e altri veleni, per ovvi motivi.
Il metodo più semplice per ottenere i germogli, se non si dispone di un germogliatore apposito, è quello di disporre i semi ben mondati e sciacquati in un piatto fondo con dell'acqua, in modo che vi restino immersi; coprirli quindi con un tovagliolo umido e lasciarli a bagno da sei a dodici ore, a seconda della grandezza dei semi. Al mattino i semi vanno risciacquati ancora e disposti nuovamente sul fondo del piatto, così umidi come sono, ma senza aggiungere altra acqua; vanno nuovamente ricoperti col tovagliolo umido e ancora con un piatto rovesciato, e lasciati germogliare.
 
E' buona norma, qualunque sia il metodo di germogliazione scelto, tenere i semi a bagno per una notte. Il giorno dopo sciacquarli e deporli nel germogliatore. Innaffiare alemno due volte al giorno per 4 giorni e riportli in un luogo buio. Quando saranno spuntati esporli alla luce in modo che si arricchiscano di clorofilla.
Qui di seguito vi metto un video che spiega come far germogliare con il germogliatore che mi hanno regalato:
 
 
In quest'altro video, invece, spiegano come far germogliare i semi usando un boccaccio di vetro:
 
 
Va comunque detto che non tutti i germogli possono essere mangiati crudi. In pratica ci sono alcuni germogli che sarebbe meglio consumare dopo una breve sbollentatura per far si che perdano o meglio, si disattivano gli "antinutrienti" che contengono. Diciamo, in linea di massima che, quelli che si possono consumare crudi sono i germogli di ceci, lenticchie e soia verde. Gli altri è meglio dargli una rapida bollitura. Ma se qualche volta li doveste mangiare crudi, non succede nulla.
 
Allora, pronti con i germogli?
 
Foto e testi appartengono ai legittimi proprietari.