domenica 9 dicembre 2012

Oleolito: cos'è e come funziona

Oleolito: tutta la forza della natura in un olio!
 
Macerare fiori e piante in un olio è un ottimo metodo per prendersi cura del nostro corpo!
 
A volte, vi capita mai di fermarvi stupiti ad ammirare un prato in primavera così colorato, così ricco di piante e fiori, oppure fermarvi e incantarvi davanti alla bellezza di una pianta spontanea che nessuno ha piantato e nemmeno curato... Io rimango estasiata davanti alla bellezza della Natura e mi chiedo sempre come integrare quella bellezza con la mia vita.
Abbiamo perso l'abitudine e non sappiamo più come integrare la Natura nelle nostre vite.
Crediamo che ci vogliano studi botanici a grandi livelli e dei laboratori superaccessoriati per poter ricavare dalla Natura quello che ci occorre per viviere meglio....
Ma non è così.
Uno dei modi più semplice per ricevere dalla Natura i suoi benefici è preparare un oleolito.
 
Un oleolito è l'estratto di un erba o di una pianta in un solvente grasso, solitamente un olio vegetale.
La preparazione è antichissima... Ognuno utilizzava l'olio vegetale che poteva reperire più facilmente nella propria zona. Oggi sappiamo che ogni olio vegetale ha le sue proprietà.
Diciamo che per cominciare l'olio extravergine di oliva biologico è una ottima base. In seguito, potremo cimentarci anche con altri oli vegetali come quello di mandorle, di sesamo, di jojoba, etc. Naturalmente è importante la qualità dell'olio che sceglieremo e vi consiglio sempre di utilizzare olio con premitura a freddo di provenienza biologica. All'olio extravergine di oliva vengono attribuite parecchie qualità, fra le quali, lenitive, emollienti, nutrienti, sebo restitutive e via dicendo.
 
Ci occorerrano anche un vasetto di vetro, possibilmente di colore scuro.
 
Un oleolito si prepara generalmente con piante e fiori freschi, ma se questi presentano molta umidità, è meglio l'essicazione al sole prima di procedere alla macerazione. D'inverno, ovviamente, possiamo mettere ad "essicare" le nostre piante su un canovaccio asciutto dopo averle lavate ed asciugate.
Questo procedimento è importante perchè la pianta fresca contiene acqua e questa evaporerebbe nell'olio facendolo irrancidire.
 
Gli oleoliti più conosciuti sono quello di Iperico e di Calendula.
 
I fiori raccolti si posano sul fondo del  vaso pigiandoli un pochino. Si può riempire il vaso fino a 3/4 della sua altezza. Quindi si riempie il vaso di olio fino a ricoprire interamente i fiori. Il rapporto tra l'olio e i fiori è generalemnte 1:3.
 
La macerazione dura 40 giorni. Una volta terminata la macerazione, l'oleolito va torchiato e filtrato. E' possibile lasciarlo decantare un paio di giorni ancora prima di imbottigliarlo per fargli perdere eventuali tracce di umidità residua. Questo procedimento in vaso (o bottiglia) scura è molto importante per la buona conservazione dell'oleolito. Se fatto bene, si conserverà per due anni.
 
Per approfondire meglio l'argomento, riporto un intervento tratto dal sito Sai Cosa Ti Spalmi? :
 
Pianta fresca o pianta secca?
In alcuni casi è d'obbligo utilizzare la pianta fresca (Melissa, Iperico, Celidonia) perché essa soffre eccessivamente dei processi di essicazione; in altri casi si dovranno valutare i pro e i contro singolarmente. Generalmente l'utilizzo della pianta secca è preferibile perché ci permette di evitare rischi di irrancidimento o crescita batterica a causa della presenza dell'acqua.
Nel caso decidessimo di utilizzare materiale fresco, i seguenti tre stratagemmi permetteranno di ridurre al massimo i rischi:
1. Prima di immergere il materiale nell'olio disponetelo su un telo/carta bianca all'aperto in zona ombreggiata perché perda parte della sua acqua; lasciatelo 4-5 ore oppure fino a che non abbia perso metà del suo peso.
2. Quando preparate l'oleolito, non coprite il recipiente/vaso con un coperchio bensì con un telo o carta da alimenti, in modo che l'acqua possa evaporare.
3. Dopo avere separato l'oleolito dal materiale vegetale, lasciatelo riposare per 4 giorni in un recipiente alto, coperto con un telo/carta alimentare. Dopo 4 giorno troverete che dall'olio si è separato uno strato di acqua e residui, che rimarra al fondo del recipiente. Potrete allora sifonare, o semplicemente versare, l'oleolito in un secondo recipiente, ed eliminare il residuo. Per maggiore sicurezza ripetete questo procedimento una seconda volta. Quando finalmente metterete un coperchio sul recipiente, tornate a verificare dopo qualche giorno: se sulla parte interna del coperchio oppure sul collo si sono formate delle goccioline significa che una certa quantità di acqua è rimasta.
 
Ci sono due metodi per preparare un oleolito.
1. Metodo a bagnomaria.
Sminuzzare il materiale e mescolarlo in un recipiente di acciaio o altro materiale inerte (vetro, ceramica) con olio di oliva. Usate 250 grammi di pianta secca o 750 grammi di pianta fresca per 500 ml di olio, o comunque abbastanza olio per coprire completamente il materiale vegetale (altri autori suggeriscono 7 parti di olio per 1 parte di pianta secca: sperimentate per trovare il rapporto che vi è più semplice gestire). Mettete il recipiente a bagnomaria con un coperchio (pianta secca) o un telo (pianta fresca) e lasciate andare a fuoco basso mescolando occasionalmente per 2-4 ore. L'olio non deve mai scendere sotto il livello della pianta, l'acqua deve sempre sobbollire molto leggermente, e il recipiente non deve mai toccare il fondo della pentola.
Posizionare un telo pulito o un filtro non metallico molto sottile su un recipiente, versate la massa di pianta e olio e filtrate, strizzando con forza per ottenere il massimo di olio dal materiale; se la pianta è fresca non esagerare con la forza per non ottenere troppa acqua. L'olio ottenuto è l'oleolito: se lo volete utilizzare subito filtratelo ancora per assicurarvi che non vi siano residui di pianta che potrebero causare problemi di irrancidimento e di carica batterica. Se invece volete ottenere un olio più 'carico' potete mescolare all'oleolito una nuova porzione di materiale vegetale e ripetere l'operazione una seconda volta.
Alla fine imbottigliate riempendo sempre fino all'orlo, chiudete e mettete una etichetta specificando la natura dell'olio e la data di produzione.
 
2. Metodo a digestione solare.
Utilizzate le stesse quantità di olio e pianta viste sopra, ma questa volta mettete il tutto in un recipiente di vetro scuro (oppure oscurato) con coperchio stagno, in modo che l'olio copra completamente tutto il materiale vegetale e senza lasciare alcuno spazio tra l'olio e il coperchio. Mettete il contenitore al sole di giorno e in luogo fresco e buio di notte, per due settimane. Filtrate e imbottigliate con etichetta, oppure utilizzate un nuovo 'carico' di pianta per produrre un 'doppio olio'.
 
Conservare gli oli.
Il modo migliore per preservare i vostri oli è di assicurarsi di utilizzare solo utensili puliti e asciutti, e di eliminare tutta l'acqua che dovesse essere presente nell'olio. E' possibile poi aggiungere qualche goccia di olio essenziale (1-2 goccie per 30 gr) e della vitamina E. Se preparate l'olio con il metodo del bagno maria mettete la vitamina E e gli oli alla fine del processo, a temperatura ambiente. Se invece utilizzate il metodo solare mettete la vitamina E nell'olio prima di immergervi le piante.
Per quanto riguarda l'utilizzo della viitamina E come antiossidante, è bene fare presente che le capsule di supplemento vitamina E (o tocoferolo) sono quasi esclusivamente composte da d- o d,l-tocopheril acetato, e come tali non agiscono come antiossidanti. Sono infatti vitamine per consumo umano, e diventano agenti efficaci solo quando le esterasi dell'organismo separano l'acetato per dare tocoferolo vero e proprio. Solitamente come agenti antiossidanti si usano gamma e delta-tocoferoli.
 
Gli oleoliti nascono come preparazioni da usare localmente, sopratutto sulla pelle. Oppure possono essere ingredienti pregiatissimi per preparare creme, unguenti ed altri cosmetici per la pelle.
Possono anche essere assunti per bocca, ma è meglio non cimentarci in questo tipo di preparazioni che richiedono una certa esperienza.
 
Passiamo allora a qualche ricetta di oleoliti. Per farlo, vi pubblico un video preso dal canale di youtube di Carlita. In questo video lei prepara diversi oleoliti (arance, mandarini, edera, rosmarino, etc) per realizzare vari oleoliti. Nella seconda parte spiega l'uso che ne potete fare.
 
 
Buona preparazione.
 
Foto e testi appartengono ai legittimi proprietari.

Nessun commento :

Posta un commento